Il mondo delle criptovalute si prepara a un evento che potrebbe ridefinire i rapporti tra finanza tradizionale e digitale. La borsa americana Nasdaq ha deciso di investire 50 milioni di dollari in Gemini, l'exchange fondato dai gemelli Winklevoss, proprio in concomitanza con la quotazione in borsa della piattaforma cripto prevista per il 12 settembre 2025. Questa mossa strategica rappresenta un segnale forte dell'interesse crescente dei mercati tradizionali verso il settore delle valute digitali.
L'operazione finanziaria dietro la partnership
Gemini ha annunciato l'intenzione di offrire 16,7 milioni di azioni con un prezzo compreso tra 17 e 19 dollari, utilizzando il ticker "GEMI". L'operazione potrebbe fruttare circa 317 milioni di dollari complessivi. Secondo fonti anonime citate da Reuters, l'investimento di Nasdaq avverrà attraverso un collocamento privato durante l'IPO dell'exchange cripto.
La documentazione S-1 esaminata da Bloomberg conferma che Gemini ha siglato un accordo con Nasdaq per l'acquisto di azioni ordinarie di Classe A. Il prezzo per azione sarà equivalente a quello dell'IPO, al netto di sconti e commissioni di sottoscrizione, ma rimane soggetto a specifiche condizioni di chiusura.
Vantaggi reciproci della collaborazione strategica
La partnership, che secondo le fonti non sarà esclusiva, aprirà nuove opportunità per entrambe le società. I clienti di Nasdaq avranno accesso ai servizi di custodia e staking offerti da Gemini, mentre i clienti istituzionali dell'exchange cripto potranno utilizzare la piattaforma Calypso di Nasdaq per la gestione delle garanzie e il monitoraggio delle attività di trading.
Un portavoce di Nasdaq ha dichiarato: "Continuiamo ad espandere le nostre capacità per servire i clienti istituzionali e il più ampio universo degli investitori, mentre il panorama normativo attorno agli asset cripto si evolve".
La spinta verso la tokenizzazione dei titoli tradizionali
Questa alleanza si inserisce in una strategia più ampia di Nasdaq verso la tokenizzazione dei titoli. Di recente, la borsa americana ha presentato una richiesta alla Securities and Exchange Commission (SEC) per abilitare la negoziazione di versioni tokenizzate di azioni tradizionali sulla propria piattaforma. Il presidente di Nasdaq, Tal Cohen, ha sottolineato il potenziale dell'integrazione tra tecnologia blockchain e infrastrutture di mercato tradizionali.
Anche altri operatori del settore cripto stanno esplorando questa direzione. Kraken ha incontrato il mese scorso la Crypto Task Force della SEC per discutere la tokenizzazione di asset tradizionali e la possibilità di implementare un sistema di trading tokenizzato negli Stati Uniti. Coinbase, dal canto suo, ha cercato l'approvazione della SEC per offrire azioni tokenizzate ai propri clienti, con il CLO Paul Grewal che ha definito questo settore emergente una "priorità assoluta" per l'exchange.
Le resistenze del settore finanziario tradizionale
Nonostante l'entusiasmo di molti operatori, non mancano le voci critiche. La World Federation of Exchanges (WFE) ha recentemente sollecitato i regolatori dei titoli a intensificare i controlli sui titoli tokenizzati, sostenendo che questi token blockchain "creano nuovi rischi per gli investitori e potrebbero danneggiare l'integrità del mercato".
In una lettera inviata a diversi regolatori globali, la coalizione ha espresso preoccupazioni sul fatto che questi token "imitino" le azioni senza fornire gli stessi diritti o le medesime garanzie di trading. L'organizzazione ha inoltre esortato le autorità di vigilanza ad applicare le regole sui titoli agli asset tokenizzati e a chiarire i framework legali per proprietà e custodia.
La partnership tra Nasdaq e Gemini rappresenta dunque un banco di prova importante per il futuro dell'integrazione tra mercati tradizionali e cripto, in un momento in cui il Bitcoin continua a consolidare la sua posizione sopra i 112.000 dollari.