Il mercato delle piattaforme di trading decentralizzate per perpetual futures continua ad attrarre capitali significativi, con Ostium che ha chiuso un round Serie A da 20 milioni di dollari guidato da General Catalyst e Kaledora, il braccio crypto del gigante del trading quantitativo Jump Trading. La startup fondata da due laureati di Harvard si inserisce in un segmento sempre più affollato, ma con un'angolazione specifica: portare i trader retail verso contratti perpetui su asset tradizionali come azioni, metalli e petrolio, sfruttando l'infrastruttura blockchain. La valutazione raggiunta, circa 250 milioni di dollari secondo fonti anonime, testimonia l'interesse degli investitori verso protocolli che tentano di fondere finanza tradizionale e DeFi, in un momento in cui i perpetual contracts stanno vivendo una seconda giovinezza dopo il boom di Hyperliquid.
Al round hanno partecipato anche Coinbase Ventures e i market maker crypto Wintermute e GSR, portando il totale raccolto da Ostium a circa 28 milioni di dollari. La piattaforma, che prende il nome dall'antica città portuale romana di Ostia, si distingue dai competitor come Hyperliquid, Lighter e Aster per il focus primario su real-world asset anziché su coppie crypto pure. Kaledora Kiernan-Linn, CEO e cofondatrice, ha spiegato a Fortune che Ostium non mira a competere con i protocolli che si posizionano come alternative decentralizzate a exchange tradizionali, ma piuttosto con broker online come Robinhood, eToro o IG Markets.
I perpetual futures, o "perps" nel gergo crypto, sono contratti derivati che permettono di mantenere posizioni long o short senza data di scadenza, a patto di mantenere i requisiti di margine necessari. Questo strumento ha conosciuto un'esplosione di popolarità nel 2025 grazie alla crescita vertiginosa di Hyperliquid, che è arrivato a sfidare volumi di trading di colossi come Binance. L'entusiasmo ha innescato una corsa tra startup sostenute da nomi altisonanti: Lighter ha il backing di Peter Thiel, mentre Aster è associata a Binance. Il mercato dei perps decentralizzati rappresenta oggi una delle frontiere più competitive della DeFi, con protocolli che competono su efficienza, liquidità e varietà di asset offerti.
Kiernan-Linn, ex ballerina classica del Royal Danish Ballet prima di laurearsi ad Harvard, ha fondato Ostium nel 2022 insieme a Marco Antonio Ribeiro, ex competitore nelle Olimpiadi Internazionali di fisica, biologia e chimica. La CEO rivendica un approccio disciplinato derivato dalla formazione nel balletto classico, descrivendo l'esperienza con insegnanti "old-school sovietici" come preparazione alla durezza dell'ecosistema crypto. La piattaforma, con un team di appena 15 dipendenti, ha scelto strategicamente di concentrarsi su metalli ed energia come primi mercati, puntando inizialmente su utenti crypto-nativi interessati a diversificare verso asset tradizionali.
La strategia di espansione prevede ora l'utilizzo dei 20 milioni freschi di capitale per penetrare il mercato dei broker offshore, un settore che Kiernan-Linn definisce "caso d'uso da manuale per la blockchain". L'obiettivo sono investitori non statunitensi che cercano accesso ai mercati USA, attualmente costretti a navigare sistemi opachi di intermediari e tecnologie obsolete. Questo segmento, poco presidiato dai progetti crypto esistenti, rappresenta secondo la fondatrice un'opportunità significativa per dimostrare l'utilità pratica della DeFi oltre la speculazione su token.
Marc Bhargava, managing director di General Catalyst, ha inquadrato l'investimento come parte di una visione più ampia sulla convergenza tra finanza tradizionale e crypto. La scommessa di Ostium è che l'infrastruttura blockchain possa offrire trasparenza, velocità e accessibilità superiori rispetto ai broker tradizionali nel segmento offshore, storicamente caratterizzato da costi elevati e processi macchinosi. Resta da vedere se la piattaforma riuscirà a conquistare utenti non crypto, una sfida che molti protocolli DeFi hanno affrontato con risultati alterni, dovendo bilanciare complessità tecnica e user experience.
Il contesto competitivo si fa sempre più denso: mentre Hyperliquid continua a dominare i volumi sui perpetui crypto, nuovi player come Ostium tentano di differenziarsi espandendo l'universo degli asset tradabili on-chain. La crescita del settore solleva anche interrogativi regolatori, particolarmente in Europa dove il quadro MiCA imporrà standard più stringenti per piattaforme che offrono derivati. Il focus dichiarato di Ostium su mercati non statunitensi suggerisce una strategia consapevole per navigare le complessità normative, evitando inizialmente la giurisdizione SEC mentre costruisce traction internazionale.