L'oro sfonda ogni record storico
I numeri raccontano una storia inequivocabile: l'oro ha toccato i 4.000 dollari l'oncia mercoledì scorso, segnando un incremento del 50% nel corso del 2025. È un rally che ricorda le grandi corse all'oro della storia, con i fondi specializzati che hanno registrato afflussi di capitale record nell'ultimo trimestre. Il bitcoin non è da meno, superando per la prima volta la soglia dei 125.000 dollari lunedì e accumulating un guadagno superiore al 20% dall'inizio dell'anno.
Come osserva Robin Brooks, analista finanziario, i prezzi dell'oro sono cresciuti di un impressionante 18% dal meeting di Jackson Hole del 22 agosto, quando la Federal Reserve ha adottato una posizione più accomodante. Il dollaro, nel frattempo, ha perso circa il 9% del suo valore rispetto a un paniere di altre valute principali, mettendo in discussione il suo ruolo di valuta di riserva globale.
Quando Enrico VIII inventò il deprezzamento della moneta
Il concetto di "debasement" affonda le sue radici nella storia più antica dell'economia. Enrico VIII d'Inghilterra ne fu un maestro nel XVI secolo: per finanziare il suo stile di vita sfarzoso e le guerre con Francia e Scozia, ordinò la "grande svalutazione", sostituendo oro e argento nelle monete con metalli più economici come il rame. L'operazione gli valse il soprannome di "Old Coppernose" quando l'argento iniziò a consumarsi dalle monete che ritraevano il suo volto.
Oggi il meccanismo è più sofisticato ma il principio rimane identico: gli investitori temono che i governi, incapaci di ridurre la spesa o aumentare le tasse, possano prendere il controllo delle banche centrali per finanziare debiti sempre crescenti attraverso la stampa di moneta. Il debito nazionale americano ha già raggiunto i 37.000 miliardi di dollari, una cifra che continua a crescere sotto la pressione delle politiche fiscali dell'amministrazione Trump.
La crisi di fiducia nel sistema finanziario globale
Ken Griffin, fondatore del fondo hedge Citadel, ha spiegato questa settimana che gli investitori stanno cercando modi per "effettivamente de-dollarizzare e ridurre i rischi dei loro portafogli rispetto al rischio sovrano americano". L'inflazione rimane sostanzialmente sopra l'obiettivo in tutte le previsioni per il prossimo anno, contribuendo al deprezzamento del dollaro più significativo degli ultimi 50 anni in un periodo di sei mesi.
La situazione si complica osservando il panorama politico internazionale: lo shutdown del governo americano, l'incapacità della Francia di concordare un bilancio, e il fatto che il prossimo primo ministro giapponese sostenga una spesa pubblica aggressiva, alimentano preoccupazioni sulla sostenibilità del debito nelle grandi economie. I costi di finanziamento a lungo termine dei governi sono aumentati, poiché gli investitori hanno evitato le obbligazioni a lunga scadenza per timore che l'inflazione ne eroda il valore.
Bitcoin: la nuova riserva di valore del futuro
Deutsche Bank ha suggerito che bitcoin potrebbe emergere come risorsa di riserva credibile accanto all'oro, con Marion Laboure e Camilla Siazon che prevedono entrambi gli asset sui bilanci delle banche centrali entro il 2030. "Un'allocazione strategica di bitcoin potrebbe emergere come una pietra angolare moderna della sicurezza finanziaria, riecheggiando il ruolo dell'oro nel XX secolo", hanno scritto gli analisti.
Goldman Sachs ha alzato le proprie previsioni sul prezzo dell'oro a 4.900 dollari l'oncia entro la fine del 2026, mentre Paul Tudor Jones, leggendario gestore di hedge fund, ha avvertito che tutti gli ingredienti sono pronti per "una sorta di esplosione finale". Confrontando la situazione attuale con la bolla delle dot-com della fine degli anni '90, Jones ha dichiarato alla CNBC che "ora è potenzialmente molto più esplosivo del 1999".
Il fenomeno si inserisce in un contesto più ampio di incertezza sui mercati azionari, alimentati dall'entusiasmo per l'intelligenza artificiale ma anche dalla paura che questa bolla possa scoppiare. L'oro sta fungendo da rifugio sicuro per coloro che temono un crollo del boom tecnologico, mentre gli investitori cercano di catturare una fetta della rivoluzione AI in quella che viene chiamata la strategia FOMO - "fear of missing out", la paura di perdere l'occasione.