Il mining di Bitcoin continua a regalare sorprese che sfidano ogni probabilità statistica. Venerdì scorso, un miner solitario operante sulla pool Solo CK ha estratto con successo un blocco della blockchain di Bitcoin (BTC), portandosi a casa una ricompensa di 3,146 BTC più le fee associate, per un controvalore totale di circa 265.000 dollari ai prezzi attuali. La particolarità della notizia? Il fortunato miner stava contribuendo con appena 6 terahash al secondo (TH/s) alla rete, una potenza computazionale infinitesimale rispetto all'hashrate complessivo del network Bitcoin.
Per comprendere l'eccezionalità dell'evento, è necessario contestualizzare i numeri. Nel mese di ottobre, la rete Bitcoin ha raggiunto un hashrate medio record di oltre 855,7 exahash al secondo (EH/s), secondo i dati di The Block. Un terahash corrisponde a mille miliardi di calcoli al secondo, mentre un exahash equivale a un quintilione di operazioni hash. I 6 TH/s del miner in questione rappresentano circa 0,0000007% dell'hashrate totale della rete, ovvero circa 7 miliardesimi di punto percentuale.
Con queste proporzioni, la probabilità di risolvere un blocco diventa astronomica. Con Kolivas, creatore del software CKpool, ha commentato su X (ex Twitter) che "un miner di queste dimensioni ha solo una possibilità su 180 milioni di risolvere un blocco ogni giorno". Si tratta potenzialmente del blocco estratto in solitaria più fortunato nella storia recente di Bitcoin, considerando che persino l'episodio del 2022 – quando un miner solitario vinse contro probabilità di 1 su 1,3 milioni utilizzando 126 TH/s con un hashrate di rete di circa 170 EH/s – appare meno improbabile in confronto.
Solo.ckpool.org opera dal 2014 come pool di mining anonima per Bitcoin, con una formula particolare: i miner che operano in modalità solitaria trattengono l'intera ricompensa del blocco in caso di successo, al netto di una commissione del 2% trattenuta dalla pool. A differenza delle mining pool tradizionali, dove le ricompense vengono distribuite proporzionalmente al contributo di hashpower di ciascun partecipante, questa configurazione permette ai piccoli miner di tentare la fortuna mantenendo il 98% della reward completa se riescono nell'impresa.
Questo segna il 308esimo blocco estratto in solitaria utilizzando il software CKpool e rappresenta il primo blocco minato con questa configurazione dopo circa tre mesi di pausa. L'evento sottolinea una dinamica interessante del mining Bitcoin: nonostante la crescente industrializzazione del settore, con mega-farm dotate di migliaia di ASIC di ultima generazione, esiste ancora uno spazio – seppur minuscolo – per i piccoli operatori che tentano la sorte con hardware modesto.
Dal punto di vista della decentralizzazione della rete, episodi come questo hanno un valore simbolico più che pratico. L'hashrate di Bitcoin è sempre più concentrato nelle mani di grandi operazioni minerarie professionali, spesso localizzate in aree con energia a basso costo. Tuttavia, la possibilità teorica che anche un contributo minimo possa validare un blocco ricorda che il protocollo Bitcoin rimane tecnicamente accessibile a chiunque, indipendentemente dalla scala operativa.
Per i piccoli miner retail, tuttavia, la realtà economica rimane impietosa. Con 6 TH/s di potenza, il consumo energetico e l'ammortamento dell'hardware renderebbero il mining tradizionale in pool decisamente più razionale dal punto di vista finanziario, garantendo entrate piccole ma costanti. La scelta di operare in solitaria rappresenta essenzialmente una lottery ad altissimo rischio, dove la probabilità di successo è talmente bassa da rendere l'attività antieconomica nella stragrande maggioranza dei casi. Questo caso fortunato rappresenta l'eccezione che conferma la regola: nel mining Bitcoin moderno, la scala industriale domina incontrastata.