Nel panorama finanziario europeo si profila una svolta significativa che potrebbe vedere protagonista un nome familiare per gli italiani. Poste Italiane, con la sua capillare rete di sportelli e milioni di clienti fidelizzati, potrebbe diventare un partner strategico per l'introduzione dell'euro digitale in Italia. La proposta arriva direttamente da Piero Cipollone, membro del comitato esecutivo della Banca Centrale Europea, che durante un evento online organizzato dall'ASviS ha evidenziato come la società postale nazionale rappresenti un candidato ideale per gestire "l'ultimo miglio" dell'implementazione della valuta digitale europea.
Il gigante postale come ponte verso il futuro digitale
La scelta di Poste Italiane come potenziale facilitatore non sorprende gli esperti del settore. L'azienda, che da tempo ha diversificato le proprie attività ben oltre la semplice consegna della corrispondenza, gestisce già conti correnti e servizi finanziari per milioni di italiani. Questa infrastruttura esistente potrebbe rivelarsi determinante per avvicinare anche le fasce di popolazione meno digitalizzate alla nuova valuta elettronica.
"Poste Italiane conta milioni di clienti e può facilmente fornire supporto per l'accesso all'euro digitale", ha sottolineato Cipollone, evidenziando come l'azienda potrebbe svolgere un ruolo cruciale nella fase finale di un progetto che la BCE sta sviluppando con particolare attenzione agli aspetti di inclusione finanziaria.
Un cambiamento necessario, non una rivoluzione
Il progetto dell'euro digitale risponde a un cambiamento nei comportamenti di pagamento ormai evidente. L'utilizzo del contante continua a diminuire mentre cresce esponenzialmente il ricorso a pagamenti elettronici tramite carte e dispositivi mobili. In questo contesto, la BCE considera necessario offrire un'alternativa pubblica in un ecosistema digitale dominato da operatori privati.
Cipollone ha più volte rassicurato i cittadini europei che l'introduzione dell'euro digitale non segnerà la fine del denaro fisico. La nuova valuta elettronica è concepita come un complemento alle banconote, non come un sostituto. "Nell'era digitale, il contante da solo non può svolgere tutte le funzioni necessarie", ha dichiarato in precedenti occasioni, sottolineando però l'importanza di mantenere entrambe le opzioni disponibili.
Tempi e prospettive di un'innovazione europea
Il calendario per l'implementazione dell'euro digitale prevede tempi relativamente lunghi. Secondo le proiezioni condivise da Cipollone, se tutto procederà secondo i piani - inclusi gli aspetti politici e regolamentari - le prime transazioni potrebbero avvenire "entro la metà del 2028".
Per la BCE, la sfida non è solo tecnologica ma anche educativa e culturale. In questo senso, il coinvolgimento di un'istituzione familiare come Poste Italiane potrebbe rappresentare una strategia vincente per facilitare la transizione e ridurre le resistenze, soprattutto tra le generazioni meno avvezze agli strumenti digitali.
L'iniziativa si inserisce nel più ampio contesto della digitalizzazione dei servizi finanziari in Europa, un processo che vede l'Unione impegnata a mantenere la propria sovranità monetaria anche nel mondo virtuale, riducendo la dipendenza da sistemi di pagamento internazionali e rafforzando al contempo la sicurezza e la privacy dei cittadini europei.