Il Bitcoin come nuovo oro digitale
La trasformazione della percezione di Dalio verso le criptovalute rappresenta un cambiamento significativo nel panorama degli investimenti istituzionali. L'investitore miliardario ha recentemente aumentato la sua raccomandazione di allocazione per Bitcoin e oro dal 2% fino al 15% nei portafogli, riconoscendo il potenziale delle valute digitali come riserva di valore. "Le criptovalute ora rappresentano una valuta alternativa con un'offerta limitata", ha spiegato, sottolineando come questa caratteristica le renda particolarmente attraenti quando l'offerta di dollari continua ad aumentare mentre la domanda si indebolisce.
Il parallelo con l'oro non è casuale: entrambi gli asset vengono visti come protezioni contro la stampa monetaria eccessiva e l'accumulo di debiti. Dalio, che in passato aveva definito Bitcoin come "un'invenzione straordinaria", ora lo colloca accanto agli asset tangibili capaci di mantenere il proprio valore quando i governi faticano a gestire il debito pubblico.
L'America verso il collasso finanziario
Il quadro dipinto da Dalio dell'economia americana è particolarmente preoccupante. Il sistema creditizio viene paragonato a un sistema circolatorio ostruito, dove i costi degli interessi si avvicinano ormai ai mille miliardi di dollari annui. Con un governo che spende molto più di quanto incassa, la Federal Reserve si trova di fronte a una scelta dolorosa: permettere l'aumento dei tassi di interesse rischiando una serie di default, oppure stampare moneta indebolendo ulteriormente il dollaro.
Le pressioni politiche sulla banca centrale americana aggiungono un ulteriore elemento di instabilità. Le minacce di Donald Trump di rimuovere il presidente della Fed Jerome Powell alimentano i timori che i tassi possano essere mantenuti artificialmente bassi per ragioni politiche, compromettendo l'indipendenza dell'istituzione e la fiducia degli investitori internazionali.
Il mondo si allontana dal dollaro
I segnali di una perdita di fiducia nel dollaro sono già evidenti sui mercati internazionali. I creditori stranieri stanno riducendo le loro partecipazioni in titoli di stato americani, orientandosi sempre più verso l'oro come alternativa. Questo fenomeno viene interpretato da Dalio come un segnale classico delle fasi avanzate del ciclo del debito, quando la valuta di riserva dominante inizia a perdere il suo status privilegiato.
La situazione ricorda da vicino altri momenti storici in cui grandi potenze economiche hanno dovuto affrontare crisi simili, ma l'elemento nuovo rappresentato dalle criptovalute offre ora un'alternativa digitale che non esisteva in passato. La natura decentralizzata delle valute digitali le rende particolarmente attraenti per chi cerca di diversificare i rischi geopolitici.
La fine di un'era per Bridgewater
Queste considerazioni arrivano mentre Dalio ha chiuso definitivamente il suo capitolo con Bridgewater Associates, il fondo hedge che ha fondato nel 1975. Lo scorso agosto ha venduto le sue quote rimanenti in un'operazione multimiliardaria al fondo sovrano del Brunei, allontanandosi completamente dall'azienda che ha guidato per quasi mezzo secolo. "Sono entusiasta di consegnare Bridgewater alla prossima generazione", ha dichiarato, segnando la fine di un'era negli investimenti istituzionali.
Il tempismo di questa transizione non sembra casuale: mentre si prepara a godersi il ritiro, Dalio lascia dietro di sé un sistema finanziario che lui stesso considera sull'orlo di una crisi maggiore. Le sue previsioni sui prossimi tre anni come periodo critico per l'economia americana assumono particolare rilevanza, considerando il suo track record nel prevedere le crisi finanziarie. La combinazione di debito insostenibile, pressioni inflazionistiche e instabilità politica potrebbe davvero portare a quella che lui definisce una "tempesta perfetta" per il dollaro e il sistema finanziario tradizionale.