Il Senato degli Stati Uniti ha compiuto un passo decisivo verso la regolamentazione delle criptovalute, approvando l'avanzamento del GENIUS Act, una legge che potrebbe rivoluzionare il panorama delle stablecoin nel paese. Con 66 voti favorevoli e 32 contrari, la proposta ha superato la procedura di "cloture", sblocco fondamentale che permette ora di avviare un dibattito completo in aula e la possibilità di presentare emendamenti. Questo voto rappresenta una svolta significativa dopo il fallimento di appena due settimane fa, quando una votazione simile era stata respinta con un margine risicato di 48-49.
Dai negoziati sotterranei alla svolta bipartisan
Il recente successo del GENIUS Act non è stato casuale, ma frutto di intense negoziazioni dietro le quinte, come riportato da Punchbowl News. Alcuni democratici, inizialmente scettici, hanno ottenuto concessioni significative in materia di protezione dei consumatori e norme etiche per i giganti tecnologici. Particolarmente rilevante l'inserimento di una clausola che assicura l'applicazione delle norme etiche a "dipendenti governativi regolari e speciali, incluso Elon Musk".
Il cambio di rotta è evidente analizzando il comportamento di voto: senatori come Ruben Gallego (Arizona), Mark Warner (Virginia), Lisa Blunt Rochester (Pennsylvania), Angela Alsobrooks (Maryland) e Kirsten Gillibrand (New York), tutti democratici che in precedenza si erano opposti alla proposta, hanno sorprendentemente votato a favore durante questa ultima seduta.
Le regole del gioco per le criptovalute ancorate al dollaro
Il disegno di legge, presentato dal senatore repubblicano Bill Hagerty del Tennessee, introduce requisiti stringenti per gli emittenti di stablecoin. Queste criptovalute, ancorate al valore del dollaro, dovranno essere garantite da riserve complete in valuta americana o in attività altamente liquide, sottoporsi a revisioni contabili periodiche e seguire linee guida più rigorose se superano i 50 miliardi di dollari di emissione. La normativa prevede anche una supervisione sugli emittenti stranieri, con l'obiettivo di limitare i rischi finanziari e prevenire potenziali abusi.
Se approvata definitivamente, questa legge creerebbe uno dei quadri normativi federali più chiari per l'emissione e la regolamentazione delle stablecoin negli Stati Uniti, un settore finora caratterizzato da notevole incertezza giuridica. Una decisione finale potrebbe arrivare già entro questa settimana.
Le zone d'ombra e le critiche permanenti
Nonostante i progressi, la proposta continua a suscitare perplessità. I critici sottolineano come l'ex presidente Donald Trump, noto sostenitore delle criptovalute e collegato a World Liberty Financial (un gruppo che ha recentemente lanciato una stablecoin ancorata al dollaro), rimanga esente dalle norme etiche previste dalla legge. Questa esenzione ha alimentato l'opposizione di figure di spicco come la senatrice Elizabeth Warren, democratica del Massachusetts, che ha definito il disegno di legge "peggiore dell'assenza di una legge".
Le preoccupazioni principali riguardano le protezioni per i consumatori, ritenute ancora insufficienti, la mancanza di responsabilità per le società emittenti e l'esclusione mirata di Trump dalle regole etiche. Questi punti critici continuano a dividere il fronte democratico, nonostante il bill abbia già ricevuto l'approvazione della Commissione Bancaria del Senato lo scorso 13 marzo con un insolito sostegno bipartisan.
La versione più recente del GENIUS Act non include più sponsor democratici ufficiali, ma ha comunque guadagnato terreno in entrambi gli schieramenti politici, dimostrando come il tema della regolamentazione delle criptovalute stia ridefinendo le tradizionali linee di demarcazione politica negli Stati Uniti, creando alleanze trasversali su un tema di crescente rilevanza economica e tecnologica.