Il crescente intreccio tra politica, diplomazia e interessi crypto nell'amministrazione Trump torna sotto i riflettori. Otto senatori democratici statunitensi, guidati da Adam Schiff, hanno inviato mercoledì una lettera formale a Steve Witkoff, inviato speciale del presidente per il Medio Oriente, chiedendo chiarimenti urgenti sui suoi asset digitali non ancora dismessi. Al centro delle preoccupazioni c'è la sua partecipazione in World Liberty Financial, il progetto crypto cofondato dallo stesso Witkoff con Donald Trump nel 2024, che solleva potenziali conflitti d'interesse tra il suo ruolo diplomatico e gli interessi finanziari nel settore delle criptovalute.
La questione assume contorni particolarmente delicati per la sovrapposizione temporale tra due accordi miliardari. A maggio, gli Stati Uniti hanno siglato con gli Emirati Arabi Uniti un'intesa per costruire il più grande campus dedicato all'intelligenza artificiale fuori dai confini americani. Appena due settimane prima di questo accordo governativo, World Liberty Financial aveva annunciato che MGX, società di investimento statale emiratina, aveva versato 2 miliardi di dollari all'exchange Binance utilizzando USD1, la stablecoin del progetto legato a Trump.
Quest'operazione ha catapultato USD1 tra le stablecoin più capitalizzate del mercato, posizionando World Liberty Financial per raccogliere potenzialmente decine di milioni di dollari in interessi dagli asset sottostanti che garantiscono i 2 miliardi di token emessi. Le stablecoin, criptovalute ancorate ad asset tradizionali come il dollaro statunitense, rappresentano uno dei segmenti più redditizi del settore DeFi quando raggiungono volumi di questa portata.
Secondo l'ultima dichiarazione etica datata 13 agosto, Witkoff ha dismesso una partecipazione da 120 milioni di dollari nella sua società immobiliare, ma mantiene ancora criptovalute di World Liberty Financial e quote in WC Digital Fi LLC, entità descritta nella documentazione del progetto come affiliata dello stesso Witkoff e di alcuni membri della sua famiglia. A queste si aggiungono partecipazioni in altre due società apparentemente legate al settore crypto: WC Digital SC LLC e SC Financial Technologies LLC.
La tempistica risulta particolarmente problematica per i democratici al Senato. Nonostante World Liberty Financial avesse dichiarato a maggio che Witkoff era "in procinto di dismettere completamente" la sua partecipazione nel progetto, tre mesi dopo questi asset risultavano ancora nel suo portafoglio. I senatori sostengono che gli interessi commerciali di Witkoff nel settore crypto creino potenziali conflitti, dato che il suo ruolo di massimo diplomatico per il Medio Oriente si sovrappone alle relazioni commerciali di World Liberty Financial con gli Emirati.
L'indagine del New York Times pubblicata un mese fa ha tracciato i collegamenti tra i due accordi miliardari, spingendo due senatori a richiedere agli ispettori generali di verificare possibili violazioni etiche. La lettera di mercoledì amplia significativamente il fronte dei firmatari, includendo figure di peso come Ron Wyden, Gary Peters e Cory Booker, segnalando che la questione sta assumendo rilevanza bipartisan nelle commissioni di controllo del Senato.
Il caso Witkoff evidenzia le crescenti tensioni tra l'adozione istituzionale delle criptovalute e la necessità di framework etici chiari per i funzionari governativi. Mentre l'amministrazione Trump ha mostrato un approccio favorevole al settore crypto, con progetti diretti della famiglia presidenziale, i democratici premono per maggiore trasparenza e separazione tra ruoli pubblici e interessi privati nel nascente ecosistema degli asset digitali. I senatori hanno fissato come termine per la risposta di Witkoff il 31 ottobre, mentre né World Liberty Financial né la Casa Bianca hanno finora commentato la richiesta di chiarimenti.