Il colosso automobilistico Tesla ha chiuso il terzo trimestre 2025 con un portafoglio Bitcoin (BTC) invariato di 11.509 token, ma con una valutazione cresciuta fino a 1,315 miliardi di dollari rispetto ai 1,235 miliardi di tre mesi prima. Questo apprezzamento, trainato dal rally di BTC nel periodo luglio-settembre, ha permesso all'azienda di Elon Musk di registrare una plusvalenza contabile di 80 milioni di dollari sui suoi holdings crypto. Una cifra che, seppur marginale rispetto all'EBITDA adjusted trimestrale di 4,3 miliardi, sottolinea come le grandi corporate continuino a considerare Bitcoin un asset strategico nel proprio bilancio. Il contesto è particolarmente rilevante perché rappresenta uno dei primi reporting post-riforma delle regole contabili FASB, che ora obbligano le società quotate a riconoscere sia i guadagni che le perdite su base trimestrale.
La nuova normativa contabile statunitense segna un punto di svolta per la trasparenza delle posizioni crypto delle aziende pubbliche. Prima dell'aggiornamento dei principi FASB, le imprese erano costrette a svalutare le loro holdings di criptovalute al valore più basso toccato durante il periodo di riferimento, senza poter registrare apprezzamenti fino all'effettiva vendita. Questo meccanismo penalizzava artificialmente i bilanci delle corporate holder come Tesla, MicroStrategy e altre, scoraggiando l'adozione istituzionale. Ora il trattamento contabile è più equo e riflette la reale performance degli asset digitali nel portafoglio, potenzialmente aprendo la strada a una maggiore partecipazione delle aziende tradizionali nel mercato crypto.
Tesla mantiene la sua posizione tra i maggiori holder corporate di Bitcoin, nonostante non abbia modificato la quantità di token detenuti dal secondo trimestre. L'azienda non ha effettuato né acquisti né vendite nel periodo, confermando un approccio di holding strategico piuttosto che speculativo. Con riserve cash totali di 41,6 miliardi di dollari al 30 settembre, la posizione crypto rappresenta circa il 3,2% della liquidità complessiva, una percentuale significativa ma non dominante nella strategia di tesoreria dell'azienda.
Dal punto di vista operativo, Tesla ha superato le aspettative sui ricavi trimestrali con 28,1 miliardi di dollari contro stime di 26,36 miliardi, mentre l'utile per azione adjusted di 0,50 dollari è risultato leggermente inferiore ai 0,54 dollari previsti dagli analisti. Il titolo TSLA ha reagito con un modesto calo nelle contrattazioni after-hours, scambiando intorno ai 434 dollari. L'impatto della componente crypto sui risultati complessivi rimane quindi contenuto, anche se la visibilità contabile migliorata potrebbe diventare un fattore sempre più rilevante nelle valutazioni future.
La vicenda Tesla evidenzia come l'infrastruttura regolamentare e contabile stia progressivamente adattandosi alla realtà degli asset digitali. In Europa, dove il regolamento MiCA sta definendo nuovi standard per il trattamento delle criptovalute, le società quotate attendono ancora linee guida definitive sulla gestione contabile delle posizioni crypto. La differenza di approccio tra Stati Uniti ed Europa potrebbe creare asimmetrie competitive per le multinazionali con operazioni su entrambe le sponde dell'Atlantico. Per gli investitori crypto, la trasparenza trimestrale obbligatoria delle corporate holdings rappresenta un'importante fonte di dati per valutare l'evoluzione dell'adozione istituzionale e potenziali pressioni di vendita o accumulo sul mercato.
Guardando avanti, il caso Tesla potrebbe ispirare altre aziende tecnologiche e automotive a riconsiderare Bitcoin come componente del treasury aziendale, ora che le distorsioni contabili sono state eliminate. La stabilità della posizione dell'azienda suggerisce fiducia nel lungo termine, mentre l'assenza di vendite durante il rally trimestrale indica che la soglia psicologica di profittabilità non ha innescato prese di profitto automatiche.