Nel primo trimestre del 2025, mentre i mercati finanziari globali attraversavano periodi di intensa volatilità, il token XAUT di Tether ancorato all'oro ha registrato una crescita impressionante, attestandosi come uno degli strumenti di investimento più solidi del panorama cripto. L'ultima attestazione ufficiale pubblicata da Tether il 28 aprile rivela che la capitalizzazione di mercato ha raggiunto i 770 milioni di dollari, con ogni token equivalente a un'oncia troy di oro fisico. Ciò che rende particolarmente significativo questo dato è la presenza di quasi otto tonnellate di oro fisico conservate in caveau svizzeri a garanzia dei token in circolazione, una dimostrazione tangibile di come gli asset digitali stiano trovando nuove forme di integrazione con valori tradizionali in un'economia sempre più ibrida.
La corsa all'oro digitale nell'incertezza economica globale
Il valore di XAUT ha toccato un massimo storico di 3.423 dollari il 21 aprile, segnando un incremento del 9,6% rispetto alla chiusura del trimestre precedente, quando il token era valutato 3.123 dollari. Questa impennata si inserisce in un contesto di crescente sfiducia nelle valute fiat tradizionali, con gli investitori alla ricerca di rifugi sicuri per proteggere i propri capitali dall'inflazione e dall'instabilità geopolitica.
La stessa Tether ha sottolineato come il vero valore del token non risieda tanto nella sua denominazione in dollari, quanto piuttosto nel sottostante fisico rappresentato da 246.523 once d'oro. "Gli investitori dovrebbero essere più interessati al reale backing in oro piuttosto che alle denominazioni in dollari, che semplicemente salgono e scendono con il mercato", ha dichiarato l'azienda nel suo report.
Il ruolo delle banche centrali nella rivalutazione dell'oro
Il fenomeno XAUT si inserisce in un trend più ampio che vede l'oro fisico protagonista di una ripresa significativa. Secondo il World Gold Council, le riserve auree mondiali hanno raggiunto 37.755 tonnellate metriche alla fine del 2024, con un incremento di 1.044 tonnellate solo nell'ultimo anno fiscale.
Particolarmente rilevante è stata l'azione dei paesi BRICS, che figurano tra i maggiori acquirenti di oro nel tentativo di diversificare le proprie riserve riducendo la dipendenza dal dollaro americano. Questa strategia di dedollarizzazione ha contribuito a creare un ambiente favorevole per strumenti come XAUT, che combinano la solidità dell'oro con la flessibilità delle criptovalute.
L'adozione istituzionale come catalizzatore di crescita
Un elemento che ha dato ulteriore impulso alla crescita di XAUT è stato l'annuncio che El Salvador ha incluso ufficialmente il token nella lista dei prodotti finanziari regolamentati. Questa mossa rappresenta un importante passo avanti nell'istituzionalizzazione degli asset digitali ancorati a beni fisici e potrebbe aprire la strada a simili iniziative in altri paesi.
Paolo Ardoino, CEO di Tether, ha evidenziato come "Tether Gold continui a dimostrare la forza e la durabilità dell'oro come riserva di valore, particolarmente in tempi economici incerti". La società punta molto sulla trasparenza delle proprie operazioni, sottolineando che ogni token è garantito da lingotti d'oro certificati LBMA (London Bullion Market Association), sottoposti a regolari verifiche.
La tecnologia al servizio dei valori tradizionali
Il successo di XAUT evidenzia come la tokenizzazione stia trasformando il modo in cui vengono gestiti gli asset tradizionali. Questo processo permette di frazionare beni di alto valore come l'oro in porzioni più piccole, facilitandone l'acquisto e il trasferimento attraverso reti blockchain.
La capitalizzazione di mercato delle criptovalute ha recentemente superato i 2,93 trilioni di dollari, segnalando una crescente fiducia degli investitori nel settore digitale. In questo contesto, strumenti come XAUT rappresentano un ponte tra il mondo tradizionale della finanza e quello innovativo della blockchain, offrendo il meglio di entrambi: la sicurezza dell'oro e l'agilità delle criptovalute.
L'aumento della domanda di XAUT è stato particolarmente marcato nei periodi di maggiore incertezza economica, come durante le recenti tensioni commerciali globali e l'annuncio di nuovi dazi. Questa correlazione evidenzia come il token stia effettivamente svolgendo la funzione di bene rifugio che tradizionalmente appartiene all'oro fisico, aggiungendo però i vantaggi della digitalizzazione.