La decisione di U.S. Bank di riprendere i servizi di custodia Bitcoin rappresenta un segnale eloquente di come il panorama delle criptovalute stia attraversando una fase di maturazione istituzionale senza precedenti. Dopo una sospensione durata tre anni, la banca con sede a Minneapolis e un patrimonio superiore ai 685 miliardi di dollari ha annunciato il ritorno di un servizio che aveva dovuto interrompere a causa delle pressioni normative dell'era Biden. Questo passo coincide con l'emergere di un ambiente più favorevole alle criptovalute, caratterizzato da maggiore chiarezza regolamentare e da significativi cambiamenti politici.
Il peso delle normative: quando la burocrazia ferma l'innovazione
Nel 2022, circa un anno dopo il lancio iniziale del servizio, la Securities and Exchange Commission aveva emesso il bollettino contabile SAB 121, una misura che di fatto rendeva impraticabili le operazioni di custodia per le istituzioni bancarie. Il documento imponeva alle banche di trattare le criptovalute detenute come passività di bilancio, aumentando drasticamente i requisiti patrimoniali e creando ostacoli tecnici, legali e normativi significativi.
Come spiegato dalla stessa SEC all'epoca, "questi rischi possono avere un impatto significativo sulle operazioni e sulla condizione finanziaria dell'entità". L'approccio era chiaramente orientato alla cautela massima, riflettendo l'atteggiamento scettico delle autorità di vigilanza durante l'amministrazione precedente verso il settore delle criptovalute.
Una ripresa strategica e selettiva
Il rilancio del servizio, annunciato tramite comunicato stampa, sarà inizialmente limitato ai clienti Global Fund Services che hanno fatto richiesta per l'iniziativa di accesso anticipato. La strategia rimane focalizzata su gestori di investimenti istituzionali con fondi propri o entità private che necessitano di modalità sicure per conservare Bitcoin.
U.S. Bank manterrà la collaborazione con NYDIG come sub-custode, la stessa partnership stabilita quattro anni fa quando il servizio fu lanciato per la prima volta. NYDIG è una società specializzata in Bitcoin che si concentra su infrastrutture e servizi monetari, rappresentando una scelta di continuità per la banca americana.
Il nuovo corso: dalla prudenza all'apertura controllata
Il presidente del settore Wealth, Corporate, Commercial e Institutional Banking di U.S. Bank ha sottolineato l'orgoglio dell'istituto nell'essere stata "una delle prime banche ad offrire custodia di criptovalute per clienti istituzionali e fondi nel 2021". L'entusiasmo per la ripresa del servizio è palpabile: "siamo entusiasti di riprendere questo servizio quest'anno".
Una novità significativa riguarda l'espansione dell'offerta per includere ETF Bitcoin, permettendo alla banca di fornire soluzioni complete per i gestori che cercano servizi di custodia e amministrazione. Questo ampliamento riflette l'evoluzione del mercato delle criptovalute, dove gli strumenti di investimento tradizionali stanno progressivamente integrando gli asset digitali.
Il cambio di paradigma normativo
I cambiamenti normativi e politici degli ultimi anni hanno contribuito a creare un contesto più favorevole per le criptovalute. L'elezione del presidente Donald Trump, noto per le sue posizioni crypto-friendly, ha rappresentato un punto di svolta nell'approccio istituzionale verso gli asset digitali.
L'abrogazione del controverso SAB 121 ha permesso alle istituzioni di detenere criptovalute nei loro bilanci senza il timore di controlli normativi eccessivi. Tuttavia, il nuovo SAB 122 mantiene l'obbligo per le istituzioni di informare sui rischi associati alla detenzione di criptovalute, garantendo un equilibrio tra innovazione e tutela degli investitori.
Questo ritorno di U.S. Bank nel settore della custodia Bitcoin segna un momento cruciale per l'adozione istituzionale delle criptovalute, dimostrando come la combinazione di chiarezza normativa e cambiamenti politici possa sbloccare servizi finanziari innovativi precedentemente ostacolati dalla burocrazia.