Il mercato delle criptovalute indiano continua a essere scosso da attacchi informatici di grande portata, ma per la prima volta dall'estate del 2023 si intravede una luce in fondo al tunnel per migliaia di investitori rimasti con i fondi bloccati. L'exchange WazirX ha infatti ottenuto un consenso schiacciante dal 95,7% dei suoi creditori per un piano di ristrutturazione modificato che potrebbe finalmente sbloccare i prelievi sospesi da oltre un anno. La vicenda rappresenta un caso emblematico di come le piattaforme di trading possano tentare di recuperare la fiducia dopo cyberattacchi devastanti.
L'anatema del luglio 2023: quando sparirono 235 milioni di dollari
La storia di WazirX è diventata simbolo della vulnerabilità degli exchange crypto quando, nel luglio dello scorso anno, hacker esperti sono riusciti a sottrarre circa 235 milioni di dollari dai portafogli della piattaforma. L'entità del furto era tale da rappresentare quasi la metà delle riserve totali dell'exchange indiano al momento dell'attacco. La risposta immediata dell'azienda fu quella di sospendere tutti i prelievi, una misura che continua a essere in vigore ancora oggi, lasciando gli utenti nell'impossibilità di accedere ai propri fondi rimasti.
Due voti, una sola speranza di recupero
Il percorso verso la ripresa delle operazioni si è rivelato più complesso del previsto, richiedendo ben due consultazioni con i creditori. La prima votazione, tenutasi a marzo, aveva già registrato un'approvazione del 93,1%, ma problemi di conformità normativa hanno impedito al tribunale di Singapore di dare il via libera al piano iniziale. La questione ruotava attorno al ruolo di Zettai PTE LTD, l'entità singaporiana originariamente incaricata di gestire i fondi crypto di WazirX.
La soluzione è arrivata attraverso una modifica sostanziale: invece di Zettai, sarà Zanmai Labs, la società madre indiana di WazirX, a occuparsi direttamente dei prelievi degli utenti. Questa revisione ha richiesto una seconda consultazione con i creditori, svoltasi tra il 30 luglio e il 6 agosto, che ha portato a un consenso ancora più ampio del precedente.
La road map verso il ritorno alla normalità
"Una seconda votazione con numeri così forti testimonia il nostro approccio alla ristrutturazione, che è stato equo, trasparente e rappresenta l'opzione più veloce per gli utenti per recuperare i fondi", ha dichiarato Nischal Shetty, fondatore di WazirX. I numeri parlano chiaro: oltre alla percentuale di creditori favorevoli, anche il valore delle pretese approvate raggiunge il 94,6% del totale.
Il prossimo passo cruciale sarà ottenere la sanzione del tribunale di Singapore per il piano modificato. L'exchange ha già presentato la documentazione necessaria, anticipando persino la data inizialmente prevista del 21 agosto. Secondo Shetty, se il tribunale singaporiano approverà lo schema, WazirX si impegna a riavviare le operazioni entro 10 giorni lavorativi dall'entrata in vigore del provvedimento.
Un pattern inquietante nel panorama crypto indiano
La vicenda WazirX non rappresenta un caso isolato nel panorama delle criptovalute indiane. Il mese scorso, un altro exchange del paese, CoinDCX, è caduto vittima di un attacco informatico da 44 milioni di dollari. La tempistica dell'attacco è risultata particolarmente sinistra, verificandosi a distanza di quasi esattamente un anno dal hack di WazirX: il 18 luglio contro il 19 luglio dell'anno precedente.
Mentre WazirX lavora per riconquistare la fiducia degli investitori e riprendere le operazioni normali, il mercato delle criptovalute continua le sue oscillazioni caratteristiche. Bitcoin ha toccato i 117.000 dollari lunedì, prima di ritracciare verso i 115.600 dollari, dimostrando ancora una volta la volatilità intrinseca di questo settore che continua ad attrarre investitori nonostante i rischi evidenti.