Il mondo Bitcoin sta consolidando la propria presenza fisica a Washington DC proprio mentre l'amministrazione Trump porta una ventata di ottimismo pro-crypto nella capitale americana. L'apertura di PubKey, un bar-ristorante che si autodefinisce "hub Bitcoiner", rappresenta un esperimento interessante per portare l'educazione sulla principale criptovaluta fuori dagli schermi e dentro uno spazio sociale tradizionale. Il locale da 12.000 piedi quadrati nel quartiere Penn Quarter non è solo un punto di ritrovo, ma ospita uno studio per podcast, spazi per eventi e persino un think tank dedicato alle politiche Bitcoin, il Bitcoin Policy Institute, che subaffitta gli spazi sul retro.
La scelta del timing non è casuale. PubKey aprirà i battenti lunedì 15 dicembre, in un momento in cui l'establishment politico di Washington mostra crescente interesse verso le criptovalute. L'autunno scorso, quando era ancora candidato, Donald Trump aveva visitato la prima sede newyorkese del locale, pagando diverse dozzine di hamburger proprio in Bitcoin (BTC). Il Segretario al Tesoro Scott Bessent ha partecipato a una delle feste pre-lancio della location DC a novembre, segnalando l'interesse dell'amministrazione verso il settore.
Thomas Pacchia, co-fondatore ed ex avvocato specializzato in derivati, ci tiene però a sottolineare la natura apartitica del progetto. Anche Kamala Harris e Joe Biden sono stati invitati nella sede di Greenwich Village, e membri democratici del Congresso come Ritchie Torres e Kirsten Gillibrand hanno frequentato il locale. "Non facciamo donazioni, non esprimiamo endorsement. Non lo abbiamo fatto nemmeno con Trump", precisa Pacchia, consapevole che l'allineamento percepito con una parte politica potrebbe alienare potenziali sostenitori della causa Bitcoin.
La distinzione che i fondatori tengono a marcare è cruciale per comprendere il posizionamento di PubKey: questo è un Bitcoin bar, non un crypto bar generico. Dan Kablaoui, chief operating officer, è categorico nel distanziarsi dalle memecoin come Dogecoin, Bonk e persino il recente $Trump. "Li consideriamo i nostri cugini svitati", afferma Kablaoui. "La maggior parte di noi Bitcoiner ci è passata prima di realizzare che è come stare in un casinò, dove sprechi tempo e probabilmente perdi denaro".
Questa posizione riflette una tensione fondamentale nel settore: quella tra Bitcoin, visto come riserva di valore decentralizzata e "oro digitale", e l'universo più speculativo delle altcoin e dei token meme. La volatilità di BTC nell'ultimo anno evidenzia comunque i rischi anche per la criptovaluta principale: dopo aver toccato un massimo storico all'inizio di ottobre, il prezzo è crollato di quasi il 35% nei due mesi successivi, pur mostrando un recupero parziale negli ultimi giorni.
L'obiettivo dichiarato di PubKey è quello di controbilanciare i lobbisti crypto tradizionali che operano a Washington. "Molti dei dollari lobbistici dispiegati nella capitale rappresentano grandi exchange e aziende che assomigliano più a JP Morgan che agli entusiasti Bitcoin", spiega Pacchia. Il locale intende dare voce all'utente Bitcoin medio attraverso programmi educativi settimanali aperti al pubblico e "fireside chat" su temi legati alla tecnologia blockchain e alle policy.
Il modello di business è pragmatico: nonostante Bitcoin sia incoraggiato come metodo di pagamento attraverso il sistema Square con scansione QR code, nella sede di New York solo il 7% delle vendite totali avviene effettivamente in BTC. La maggior parte dei clienti scopre di trovarsi in un "Bitcoin bar" solo dopo essersi seduta, notando il ticker che mostra il prezzo in tempo reale dietro il bancone o le scritte "buy Bitcoin" sui muri. Kablaoui lo definisce un "momento Truman Show".
Il menu riflette l'approccio accessibile del locale: smash burger, Chicago dog e alette di pollo per l'offerta bar classica, mentre durante il giorno lo chef Alexis Samayoa propone un "business lunch" più ricercato con piatti di crudo, crabcake, braciole di maiale e bistecche con midollo osseo. Un cocktail chiamato "Orange Phill Whale" costa 100 dollari e può essere acquistato esclusivamente in Bitcoin, includendo oltre al drink tiki anche merchandising vario.
La vera scommessa arriverà in primavera con l'apertura di Dimly Lit Chophouse (DLC, acronimo che strizza l'occhio ai "discrete log contract" di Bitcoin) al piano interrato. La steakhouse da 85 posti servirà bistecche dry-aged di Black Angus da un allevamento Virginia, rigorosamente fritte in sego bovino anziché oli di semi. Kablaoui traccia un parallelo filosofico tra Bitcoin e l'allevamento rigenerativo: "In entrambi i casi, tempo e sforzo creano valore".
Pacchia, che ha iniziato a organizzare eventi Bitcoin in bar locali già dal 2016 e in precedenza gestiva una società di investimento BTC, vede PubKey come un ritorno alle origini della diffusione delle idee. "I club e le taverne sono i disseminatori decentralizzati originali di informazione", afferma. Ha co-fondato il primo PubKey a New York nel 2022 insieme alla moglie Megan (ex partner McKinsey), Andrew Newman (ex investitore private equity di BlackRock) e Greg Minasian (produttore cinematografico ed entrepreneur).
L'approccio fisico all'educazione Bitcoin rappresenta una strategia interessante in un settore dominato da community online, exchange centralizzati e piattaforme DeFi. Resta da vedere se il modello possa scalare oltre le due sedi attuali e se riuscirà davvero a influenzare il dibattito politico su Bitcoin a Washington, soprattutto in un contesto regolatorio ancora in evoluzione e con mercati crypto che continuano a mostrare l'estrema volatilità che caratterizza l'asset class.