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Il mercato crypto ha vissuto un lunedì da incubo con il CoinDesk 20 Index crollato del 6% a seguito di una vendita massiccia innescata immediatamente dopo l'apertura dei futures su Bitcoin (BTC) del CME. La situazione si è aggravata quando il governatore della Bank of Japan, Kazuo Ueda, ha lasciato intendere un possibile aumento dei tassi d'interesse già a dicembre, un segnale che ha mandato in tilt non solo i mercati crypto ma anche quelli tradizionali. Il settore delle criptovalute sta ancora faticando a riprendersi dalla cascata di liquidazioni da 19 miliardi di dollari di ottobre, e la scarsa liquidità ha amplificato gli effetti del panic selling odierno.
La volatilità si è abbattuta con particolare ferocia sull'altcoin market, dove sono stati liquidati 430 milioni di dollari su un totale di 637 milioni nelle ultime 24 ore. Zcash (ZEC) ha registrato il crollo più drammatico perdendo il 20% del proprio valore, mentre Ethena (ENA) e Celestia (TIA) sono scivolate rispettivamente del 16% e 14%. L'open interest sui futures di numerosi token è collassato: ZEC, SUI, UNI ed ENA hanno visto contrazioni superiori al 10% nelle posizioni aperte, segnalando una fuga di capitali dai derivati crypto.
Le dichiarazioni di Ueda hanno particolare rilevanza per il settore crypto perché storicamente molti hedge fund hanno utilizzato lo yen giapponese come valuta di finanziamento a basso costo per acquistare asset rischiosi come Bitcoin. Un rialzo dei tassi rafforzerebbe lo yen, costringendo questi fondi a riposizionarsi e potenzialmente a liquidare posizioni in criptovalute. I rendimenti dei titoli di stato giapponesi a 30, 10 e 2 anni hanno già raggiunto livelli non visti dal 2008, confermando la serietà delle intenzioni della banca centrale nipponica.
Il sentiment di mercato è decisamente svoltato verso il ribasso, come dimostrano i funding rate negativi oscillanti tra -7% e -11% annualizzati per token come Solana (SOL), Binance Coin (BNB), XRP, Avalanche (AVAX) e Polkadot (DOT). Questi tassi negativi indicano una prevalenza di posizioni short, con i trader che scommettono su ulteriori ribassi. Sul fronte Ethereum, l'open interest è invece aumentato leggermente a 12,51 milioni di ETH, suggerendo che alcuni operatori stiano shortando il calo dei prezzi per trarne profitto.
L'indice BVIV di Volmex, che misura la volatilità implicita a 30 giorni di Bitcoin, è schizzato durante le ore asiatiche toccando brevemente il 55% prima di riassestarsi al 53%. Su Deribit, la principale piattaforma di opzioni crypto, si è assistito a un rafforzamento dei put skew nelle scadenze brevi per BTC ed ETH. I flussi di trading hanno evidenziato strategie difensive come strangle su Bitcoin e straddle su Ethereum, entrambe utilizzate quando i trader anticipano picchi di volatilità in qualsiasi direzione.
La situazione tecnica appare critica perché diversi token hanno formato nuovi massimi decrescenti, estendendo i trend ribassisti iniziati ai primi di ottobre. Se i minimi di novembre dovessero essere violati, si configurerebbe un'inversione bearish confermata dai massimi di ottobre. Tuttavia, l'indicatore RSI medio mostra condizioni di "ipervenduto", suggerendo che il mercato potrebbe essere maturo per un rally di sollievo quando i trader in posizione short inizieranno a raccogliere profitti.
Non tutto è negativo nell'altcoin market: alcuni token hanno resistito alla tempesta mantenendo performance positive su base settimanale. Kaspa (KAS), token layer-1, è salito del 29% mentre Sky (SKY), precedentemente noto come MKR, ha guadagnato il 17% nell'ultima settimana dopo l'annuncio di una serie di buyback. L'"altcoin season indicator" rimane però anemico a 24/100, crollato drammaticamente dal 78/100 di settembre, confermando che gli investitori continuano a preferire la maggiore liquidità e stabilità di Bitcoin.
Dal punto di vista dei derivati, l'ambiente di trading crypto mantiene una liquidità fragile che non si è ancora ripresa completamente dagli shock precedenti. L'open interest su BTC, sebbene sceso solo del 2%, riflette una cautela generalizzata, mentre l'incremento su ETH potrebbe indicare sia hedging difensivo che scommesse ribassiste. La combinazione di fattori macro provenienti dal Giappone e della strutturale debolezza della liquidità crypto crea un cocktail particolarmente volatile che potrebbe continuare a pesare sui prezzi nel breve termine, a meno che non emerga un catalizzatore positivo in grado di invertire il sentiment bearish attualmente dominante.