Il mercato crypto attraversa una fase di forte turbolenza con Bitcoin (BTC) che scivola sotto i 93.000 dollari, cancellando tutti i guadagni accumulati nel 2025. Nelle ultime 24 ore, le liquidazioni hanno superato i 900 milioni di dollari, con oltre 550 milioni in posizioni long spazzate via dalla volatilità. Il selloff non riguarda solo le criptovalute ma si inserisce in un più ampio risk-off che sta colpendo tutti gli asset rischiosi, dagli indici azionari statunitensi ai titoli tech, mentre gli investitori digeriscono un cocktail tossico di incertezze macroeconomiche e dubbi sugli investimenti miliardari nell'intelligenza artificiale da parte delle Big Tech.
Secondo i dati di CoinGecko, Bitcoin è sceso a circa 92.200 dollari, con un calo del 2,3% nelle ultime 24 ore e del 14% nelle ultime due settimane, toccando i livelli più bassi dalla fine di aprile. Ethereum (ETH) non è da meno: la seconda criptovaluta per capitalizzazione di mercato tratta intorno ai 3.000 dollari, perdendo il 2% da domenica e precipitando temporaneamente a 2.960 dollari, il minimo degli ultimi quattro mesi. Anche le altcoin più capitalizzate risentono della pressione: Solana (SOL) cede il 4,4%, Dogecoin (DOGE) il 3,7% e XRP il 2%.
La causa principale del crollo risiede nel ricalibro delle aspettative di liquidità sui mercati tradizionali. Juan Leon, senior investment strategist di Bitwise, spiega a Decrypt che "il mercato sta digerendo una ricalibrazione delle aspettative di liquidità guidata da una minore probabilità di un taglio dei tassi a dicembre". Le preoccupazioni su inflazione, la guerra commerciale statunitense, i dati mancanti sui posti di lavoro di ottobre e l'economia USA in rallentamento hanno messo in discussione l'ipotesi di un allentamento monetario della Federal Reserve, togliendo ossigeno agli asset rischiosi come le crypto.
A complicare ulteriormente il quadro, lunedì gli investitori hanno dovuto fare i conti con gli annunci di Google e Microsoft sui loro massicci investimenti in progetti di intelligenza artificiale, iniziative che potrebbero pesare sui bilanci nel breve termine. Il Nasdaq e l'S&P 500 hanno chiuso entrambi in calo di circa un punto percentuale, estendendo una serie negativa che si protrae da giorni. I titoli crypto-focused non sono stati risparmiati: Coinbase ha perso oltre il 7% nella sessione di lunedì.
I dati di Coinglass evidenziano l'ampiezza della carneficina nel mercato dei derivati crypto. Maja Vujinovic, CEO di FG Nexus, società specializzata in treasury management per Ethereum, attribuisce il crollo alla combinazione di whale e miner che hanno venduto durante la fase di forza, seguita dalla rottura di livelli tecnici chiave che ha innescato liquidazioni a cascata sulle piattaforme di trading con leva. "Una volta che il prezzo ha rotto i livelli chiave, i long con leva hanno iniziato a essere liquidati attraverso i mercati derivati, accelerando il calo", ha dichiarato a Decrypt.
Il sentiment negativo si riflette anche nei prediction market. Secondo Myriad (di proprietà di Dastan, la società madre di Decrypt), il 60% dei rispondenti si aspetta che Ethereum scenda verso i 2.500 dollari piuttosto che risalire a 4.000 dollari, un'inversione rispetto alle trendline della scorsa settimana che testimonia il crescente pessimismo sul comparto crypto. Vujinovic tuttavia ritiene che si tratti più di un "de-risking di breve termine e reset delle posizioni piuttosto che un cambiamento strutturale nella tesi di investimento".
Non tutti gli analisti vedono nero. Stephane Ouellette, CEO di FRNT Financial, mantiene un tono costruttivo, sottolineando che Bitcoin si trova "approssimativamente sulla sua linea di tendenza rialzista iniziata nell'ottobre 2024". Per il dirigente, questa correzione rientra nel "normale corso" del mercato e sarebbe "normale vedere un movimento brusco verso il basso seguito da un rapido recupero, come è tipico dei mercati crypto". I modelli di FRNT Financial suggeriscono che siamo "approssimativamente a metà del ciclo di mercato" e che non sono ancora stati raggiunti i livelli estremi di volumi e prezzi che hanno caratterizzato i top ciclici del 2017 e del 2021.
L'attuale fase di mercato rappresenta un banco di prova importante per gli investitori crypto. Se da un lato le pressioni macroeconomiche e il contagio dai mercati tradizionali stanno mettendo a dura prova le quotazioni, dall'altro la struttura del mercato sembra ancora lontana dai segnali di euforia che precedono storicamente i picchi ciclici. Le prossime settimane saranno cruciali per capire se si tratta di una semplice correzione salutare o dell'inizio di un bear market più prolungato. Nel frattempo, con la volatilità ai massimi e le posizioni leveraged che continuano a saltare, la prudenza resta l'approccio più sensato per navigare questa tempesta.