Lo Stato di New York ha raggiunto un accordo controverso con Greenidge Generation, consentendo alla centrale elettrica a combustibili fossili di proseguire le attività di mining di Bitcoin (BTC) nella regione dei Finger Lakes. La decisione, annunciata lunedì dal Dipartimento per la Conservazione Ambientale dello Stato, segna un punto di svolta dopo anni di battaglia legale che ha visto contrapposti l'operatore della mining farm e gruppi ambientalisti locali. L'intesa impone a Greenidge di ridurre le emissioni del 44%, pari a 282.000 tonnellate di anidride carbonica entro il 2030, ma non specifica le modalità concrete per raggiungere questo obiettivo. Il caso rappresenta un test cruciale per il futuro del Proof-of-Work mining negli Stati Uniti, mentre il settore crypto affronta crescenti pressioni normative legate alla sostenibilità ambientale.
La struttura di Greenidge Generation ha una capacità di 107 megawatt, sufficiente ad alimentare 75.000 abitazioni nello Stato di New York, ma l'intera potenza viene dedicata esclusivamente al mining di criptovalute. L'operazione fa girare oltre 20.000 computer continuamente impegnati nella risoluzione degli algoritmi necessari per validare le transazioni sulla blockchain di Bitcoin e generare nuovi token. Con la sua attività, l'impianto emette oltre 500.000 tonnellate metriche di gas serra annualmente, una quantità che aveva portato le autorità ambientali statali a negare il rinnovo del permesso nel giugno 2022.
Il contesto normativo è particolarmente significativo: New York aveva respinto inizialmente la licenza sostenendo che l'operazione non fosse conforme alla Climate Law dello Stato, che impone riduzioni progressive delle emissioni. Greenidge aveva risposto con un'azione legale contro la decisione governativa, innescando un contenzioso che si è protratto per anni. L'accordo raggiunto venerdì scorso arriva significativamente nella stessa giornata in cui l'amministrazione della governatrice Kathy Hochul ha approvato la costruzione di un nuovo gasdotto nel porto di New York, sostenuto dal presidente Donald Trump, noto sostenitore delle criptovalute.
Dale Irwin, presidente di Greenidge, ha definito l'accordo come contenente "riduzioni storiche delle emissioni", ringraziando l'amministrazione Hochul per aver permesso che "la legge e i fatti guidassero la politica". Tuttavia, l'assenza di dettagli specifici su come l'azienda raggiungerà il taglio del 44% delle emissioni entro il 2030 solleva interrogativi concreti sull'effettiva implementazione dell'accordo. Il portavoce del dipartimento ambientale Jeff Wernick ha affermato che le nuove condizioni del permesso renderanno Greenidge "responsabile" verso la comunità e allineeranno le emissioni di gas serra ai livelli coerenti con la Climate Act.
La reazione dei gruppi ambientalisti è stata immediata e durissima. Yvonne Taylor, co-fondatrice di Seneca Lake Guardian, ha dichiarato che la comunità è "assolutamente scioccata, sbalordita e indignata" dalla decisione della governatrice di "arrendersi agli inquinatori corporativi". Taylor ha garantito azioni legali per contestare l'accordo, esprimendo scetticismo sulla volontà effettiva di Greenidge di ridurre le emissioni in conformità con le leggi statali. La controversia riflette la crescente tensione tra l'industria del mining crypto e le comunità locali preoccupate per l'impatto ambientale delle operazioni energivore basate sul Proof-of-Work.
L'impianto sul lago Seneca è diventato una mining farm nel 2020, trasformando completamente la sua operatività da tradizionale centrale elettrica a infrastruttura dedicata alla validazione delle transazioni Bitcoin. Il caso di Greenidge non è isolato: nello Stato di New York opera anche un altro impianto a gas da 60 megawatt a North Tonawanda, vicino a Buffalo, che sta cercando di ottenere un permesso aereo per continuare le operazioni di mining. La questione evidenzia come la regolamentazione del mining crypto negli Stati Uniti rimanga frammentata e oggetto di forte dibattito politico.
Per il settore crypto, la vicenda solleva interrogativi fondamentali sulla sostenibilità a lungo termine del mining basato su energia fossile. Mentre diverse mining operation stanno progressivamente migrando verso fonti rinnovabili o modelli ibridi per ridurre l'impronta carbonica, casi come quello di Greenidge mostrano come la transizione rimanga complessa e politicamente divisiva. L'accordo potrebbe creare un precedente per altre facility negli Stati Uniti che cercano di bilanciare operazioni di mining profittevoli con conformità normativa climatica, un equilibrio sempre più delicato mentre l'attenzione globale sulla sostenibilità del Bitcoin si intensifica.