Il settore del mining di Bitcoin (BTC) sta attraversando una fase di trasformazione radicale che mette in discussione i modelli di business tradizionali. MARA Holdings, uno dei veterani dell'industria, ha perso il 53% del suo valore dai picchi di metà ottobre, un crollo ben più drammatico rispetto al ribasso del 31% registrato da Bitcoin nello stesso periodo. La divergenza tra le performance del miner e quelle dell'asset digitale sottostante rivela quanto sia cambiato il panorama competitivo dopo il quarto halving di aprile 2024, evento che ha dimezzato le ricompense per blocco portandole a 3,125 BTC e stravolto l'economia dell'intero comparto minerario.
La correlazione storica tra MARA e Bitcoin si è definitivamente spezzata nella primavera del 2024, quando due forze contrapposte hanno iniziato a operare. Da un lato, l'approvazione degli ETF spot su Bitcoin da parte della SEC ha iniettato liquidità istituzionale nel mercato attraverso prodotti come l'iShares Bitcoin ETF e il Bitwise Bitcoin ETF. Dall'altro, l'halving ha drasticamente ridotto la redditività delle operazioni di mining, creando una pressione sui margini che nemmeno il raddoppio del prezzo di BTC è riuscito a compensare completamente.
I numeri parlano chiaro: la produzione giornaliera media di MARA è scesa da 28,8 BTC a marzo 2024 a 24,5 BTC diciotto mesi dopo, mentre i costi di produzione sono schizzati dell'82% a fronte di un aumento dei ricavi trimestrali da mining del 37%. Questa forbice crescente tra costi e ricavi rappresenta il tallone d'Achille del modello tradizionale di mining, specialmente in un contesto dove la competizione per validare i blocchi si è intensificata nonostante le ricompense dimezzate.
La risposta strategica di MARA Holdings, che ha cambiato nome nell'agosto 2024 abbandonando la denominazione Marathon Digital Holdings, punta sulla diversificazione verso infrastrutture per l'intelligenza artificiale. L'idea è sfruttare i data center e le capacità energetiche già esistenti per vendere potenza computazionale e spazio rack ad aziende impegnate nel boom dell'AI, settore che condivide gran parte dell'hardware con il crypto mining ma offre margini potenzialmente più elevati.
Questa pivot strategy rappresenta un turning point nella storia dell'azienda, che aveva iniziato il suo viaggio nel mondo crypto solo nel gennaio 2021 con l'acquisto di 150 milioni di dollari in Bitcoin e l'acquisizione dei primi impianti di mining. All'epoca, conosciuta come Marathon Patent Group e specializzata in tecnologie di crittografia, l'azienda aveva scelto di capitalizzare sulla sua expertise decennale in un mercato emergente. Oggi si trova a dover reinventare nuovamente il proprio modello operativo di fronte a margini in contrazione.
Il piano operativo flessibile prevede di oscillare tra mining di Bitcoin e computing AI a seconda delle condizioni di mercato: più focus sul mining quando i prezzi di BTC sono scontati o la domanda di AI rallenta, maggiore attenzione all'intelligenza artificiale quando questa risulta più redditizia. Tuttavia, MARA entra in un mercato affollato dove non è l'unico ex-miner a tentare questa transizione, e dove si confronta con player molto più grandi e strutturati.
Dal punto di vista degli investitori crypto, la domanda cruciale rimane: ha senso preferire l'esposizione indiretta tramite MARA rispetto al possesso diretto di Bitcoin o di ETF spot? La risposta dipende dalla propensione al rischio e dalla fiducia nella capacità del management di eseguire con successo questa diversificazione. Al momento, l'azienda non ha ancora annunciato contratti significativi nell'ambito AI, rendendo la valutazione fortemente speculativa rispetto al core business del mining.
Il discount del 53% rispetto ai massimi potrebbe apparire allettante, ma va contestualizzato: MARA rimane essenzialmente una mining company con costi operativi crescenti più rapidamente dei ricavi, in un settore dove l'halving ha modificato strutturalmente l'equazione economica. La volatilità storicamente superiore rispetto a Bitcoin stesso amplifica sia i guadagni nei bull market che le perdite nelle correzioni, come dimostrato dal recente drawdown.
Per chi cerca esposizione al settore crypto, gli ETF spot come quelli di Bitwise o iShares offrono un percorso più diretto e meno rischioso verso Bitcoin, senza l'incognita della transizione strategica verso l'AI. La scommessa su MARA ha senso solo per chi crede che l'azienda riuscirà effettivamente a monetizzare le proprie infrastrutture nel mercato dell'intelligenza artificiale, diversificando significativamente le fonti di ricavo oltre il mining tradizionale. Fino ad allora, con BTC sceso a 86.413 dollari dai 124.774 dollari di ottobre, molti investitori potrebbero trovare più razionale accumulare direttamente l'asset sottostante piuttosto che scommettere su un miner in fase di reinvenzione.