Il mercato Bitcoin attraversa una fase di rotazione strutturale che sta mettendo sotto pressione i nuovi acquirenti, con le whale recenti che registrano perdite non realizzate del 25% sui loro acquisti degli ultimi tre mesi. Questo dato, emerso dalle analisi on-chain di CryptoQuant, rappresenta un livello critico che storicamente ha segnato quattro minimi locali dall'inizio del bull run del 2023. La discesa di lunedì a 85.800 dollari evidenzia come il sell-off in corso da mesi sia alimentato sia dai grandi investitori entrati di recente sia dai long-term holder in fase di distribuzione, configurando uno scenario tipico delle fasi avanzate di ciclo rialzista piuttosto che un tetto strutturale del mercato.
L'analisi dei diversi cohort di investitori rivela una dinamica sorprendente: mentre i long-term holder hanno distribuito 1,78 milioni di BTC da luglio 2025, riducendo le loro posizioni a 13,68 milioni di BTC, gli short-term holder hanno accumulato una quantità praticamente identica di 1,8 milioni di BTC, portando il totale sotto il loro controllo a 6,28 milioni di BTC. Questa redistribuzione della ricchezza non è uniforme nelle sue conseguenze: le entità che hanno accumulato oltre 1.000 BTC negli ultimi 155 giorni registrano perdite non realizzate ai livelli massimi dal 2023, mentre le whale più datate mantengono posizioni ampiamente in profitto.
La metrica del net position change a 30 giorni fotografa con precisione questa divergenza comportamentale. Gli short-term holder mostrano un incremento di +768.000 BTC al lunedì, segnalando un'accumulo deciso nonostante la pressione ribassista. Al contrario, i long-term holder presentano una variazione netta di -755.000 BTC, confermando una strategia di distribuzione coordinata che caratterizza la fase attuale del ciclo.
Shivam Thakral, CEO dell'exchange indiano BuyUCoin, ha spiegato a Decrypt che le nuove whale in perdita non implicano automaticamente vendite forzate. Il rischio di capitolazione aumenterebbe significativamente solo se Bitcoin perdesse i livelli chiave di cost-basis per gli acquirenti recenti, specialmente nelle zone di ingresso degli ETF spot o degli investitori istituzionali. Un brusco shock macroeconomico rappresenterebbe il catalizzatore più probabile per un'ondata di vendite difensive, ha aggiunto l'analista.
Il range storico di inversione del bull run, compreso tra -12% e -37% di perdita per i recenti acquirenti, colloca l'attuale -25% in una zona di attenzione ma non ancora di allarme sistemico. Le quattro occasioni precedenti in cui questo indicatore ha toccato livelli simili dal 2023 si sono rivelate minimi locali da cui il prezzo ha successivamente recuperato, suggerendo che la struttura del mercato rialzista rimanga intatta nonostante la correzione in corso.
La natura istituzionale della domanda attuale differenzia questo ciclo dai precedenti, secondo Thakral. La presenza di ETF spot Bitcoin e di tesorerie corporate che assorbono l'offerta distribuita dai long-term holder crea una base di domanda più ampia e resiliente rispetto ai cicli passati. Questa dinamica trasforma quella che potrebbe sembrare una fase di stress in una classica redistribuzione della ricchezza tipica delle fasi avanzate dei mercati rialzisti, caratterizzata da prese di profitto e rotazione del capitale piuttosto che da una debolezza strutturale.
L'analista ha sottolineato che questa configurazione aumenta la fragilità dei prezzi nel breve termine, ma spesso getta le basi per una fase di consolidamento che precede la successiva gamba rialzista. La questione centrale per i prossimi movimenti del mercato sarà se gli acquirenti istituzionali e gli ETF riusciranno a mantenere il supporto nelle zone critiche di costo base, evitando una spirale di vendite forzate che potrebbe trasformare una sana correzione in un'inversione di tendenza più profonda. Al momento della scrittura, Bitcoin risulta in calo del quasi 4% nelle 24 ore secondo i dati di CoinGecko, mantenendo la pressione su livelli tecnici cruciali per la continuazione del trend rialzista di lungo periodo.