Il mercato crypto affronta una settimana cruciale con Bitcoin (BTC) scivolato sotto quota 88.000 dollari e Ethereum (ETH) nuovamente sotto i 3.000 dollari, mentre gli operatori si preparano a quella che sarà la più grande scadenza di opzioni della storia. Venerdì 27 dicembre andrà infatti in scadenza su Deribit un volume record di 28,5 miliardi di dollari in contratti derivati su BTC ed ETH, una cifra che rappresenta oltre la metà dell'intero open interest della piattaforma, fissato a 52,2 miliardi. L'evento sta già producendo evidenti effetti sul mercato spot, con BTC intrappolato in un range volatile tra 85.000 e 90.000 dollari che riflette il posizionamento tattico dei grandi player istituzionali. Il nervosismo degli investitori è palpabile, con la liquidità che si assottiglia progressivamente verso la fine dell'anno e strategie sempre più difensive che dominano il sentiment.
Jean-David Pequignot, chief commercial officer di Deribit, ha inquadrato questa mega-scadenza come "il culmine di un anno definito dalla maturità istituzionale e dal passaggio da cicli speculativi a un superciclo guidato dalle politiche". Al centro delle dinamiche di mercato si trova il livello di 96.000 dollari, identificato come "max pain" per Bitcoin: il prezzo al quale gli scrittori di opzioni massimizzerebbero i loro profitti. La struttura attuale del mercato evidenzia un significativo cluster di open interest pari a 1,2 miliardi di dollari concentrato sullo strike dei put a 85.000 dollari, creando una potenziale zona di supporto ma anche di vulnerabilità se dovesse manifestarsi pressione venditrice.
Il posizionamento tecnico rivela aspettative contrastanti tra breve e medio termine. Mentre i call spread con scadenze più lunghe continuano a puntare su target ambiziosi tra 100.000 e 125.000 dollari, nel brevissimo periodo si osserva un incremento del costo delle put protettive, segnale inequivocabile di cautela. Particolarmente significativo risulta il movimento di rolling delle posizioni difensive: i trader stanno spostando put spread da dicembre con strike 85.000-70.000 dollari verso gennaio con strike 80.000-75.000 dollari, suggerendo che il rischio immediato a fine anno viene coperto ma rimane forte preoccupazione per l'inizio del 2026.
Il mercato azionario legato al settore crypto mostra performance divergenti. Hut 8 (HUT) emerge come leader con un balzo del 16% nella sessione di lunedì, spinta dall'accordo quindicennale annunciato la scorsa settimana per un data center AI con Fluidstack e dal rialzo del target price da parte dell'analista Mark Palmer di Benchmark. Coinbase (COIN) e Robinhood (HOOD) mantengono territorio positivo ma hanno ceduto buona parte dei guadagni intraday seguendo il ripiegamento dei prezzi crypto. MicroStrategy (MSTR), il proxy Bitcoin per eccellenza nel mondo azionario, ha oscillato da un gain del 3% a una modesta perdita nella parte finale della giornata.
L'analisi dello skew tra call e put pricing evidenzia un riequilibrio rispetto ai massimi recenti ma conferma un approccio prudenziale prevalente. Secondo Pequignot, i trader stanno preferendo rollare forward le posizioni difensive piuttosto che chiuderle completamente, comportamento che tradisce incertezza sulle dinamiche di breve termine nonostante la narrativa strutturalmente positiva sul lungo periodo. La liquidità assottigliata tipica del periodo festivo amplifica la volatilità, rendendo i movimenti di prezzo potenzialmente più bruschi rispetto alle condizioni normali di mercato.
Il contesto più ampio del 2025 presenta un paradosso interessante per gli asset crypto: nonostante progressi normativi significativi e crescente adozione istituzionale, con il TVL in aumento sulla maggior parte degli ecosistemi Layer-1, la performance dei token ha deluso le aspettative. Bitcoin in particolare ha sottoperformato rispetto ad asset tangibili come oro e rame, non riuscendo ad attrarre né i flussi legati alla paura sistemica né quelli guidati dal boom dell'intelligenza artificiale, dinamiche che invece hanno premiato metalli fisici e materie prime.
Gli operatori guardano ora ai prossimi giorni con attenzione chirurgica sui livelli tecnici chiave. La tenuta o rottura della soglia psicologica degli 85.000 dollari per Bitcoin determinerà probabilmente l'ampiezza dei movimenti post-scadenza, mentre per Ethereum il mantenimento sopra 3.000 dollari appare sempre più fragile. La configurazione attuale del mercato options suggerisce che la vera direzione si manifesterà solo dopo la dissipazione di questi 28,5 miliardi in contratti, quando il mercato potrà finalmente esprimere una tendenza meno condizionata dalle esigenze di hedging e dai giochi di positioning dei market maker.