Il mercato delle criptovalute si prepara a quello che potrebbe essere un dicembre esplosivo per Bitcoin (BTC), con gli operatori che scrutano attentamente le prossime mosse della Federal Reserve e una potenziale nomina presidenziale che potrebbe ribaltare le dinamiche di liquidità globale. Dopo il ritracciamento dai massimi storici di 126.000 dollari raggiunti a ottobre, la prima criptovaluta per capitalizzazione oscilla intorno ai 90.000 dollari mentre si moltiplicano i segnali di una possibile inversione di tendenza. Al centro dell'attenzione c'è ora Kevin Hassett, ex consulente di Coinbase e attuale direttore del National Economic Council della Casa Bianca, la cui probabilità di essere nominato nuovo presidente della Fed è schizzata al 34% secondo i dati di Polymarket.
La svolta potrebbe materializzarsi prima di Natale, come confermato dal Segretario al Tesoro Scott Bessent in un'intervista a CNBC. Hassett ha dichiarato a Fox News che se il presidente Trump gli chiedesse di assumere il ruolo di presidente della Fed, dovrebbe accettare per servire il paese. Questa prospettiva sta già influenzando i mercati: Hassett è considerato un "colomba" monetaria, favorevole a ulteriori tagli dei tassi di interesse, una posizione che storicamente indebolisce il dollaro e rafforza gli asset di rischio come Bitcoin.
Il background crypto di Hassett non è trascurabile. Durante il primo mandato di Trump, ha ricoperto un ruolo centrale nel crypto market working group della Casa Bianca, contribuendo a un report che ha delineato raccomandazioni su regolamentazione bancaria per il settore, riserve strategiche di Bitcoin, stablecoin, tassazione e finanza illecita. La sua eventuale nomina rappresenterebbe un cambio di paradigma rispetto all'approccio più cauto dell'attuale presidente Jerome Powell.
La fine del quantitative tightening, il programma di riduzione del bilancio della Fed iniziato nel 2022, emerge come catalizzatore cruciale. Cathie Wood, CEO di Ark Invest, ha dichiarato durante un podcast di novembre che il QT terminerà il primo dicembre, definendolo "un allentamento de facto". Il bilancio della Fed si è contratto dagli oltre 9 trilioni di dollari del picco agli attuali 6,6 trilioni, drenando liquidità dal sistema e pesando sugli asset digitali. La reversione di questa dinamica potrebbe liberare capitale verso Bitcoin ed Ethereum (ETH).
Tom Lee di Fundstrat Capital mantiene una prospettiva rialzista per dicembre, prevedendo un recupero sopra i 100.000 dollari e potenzialmente nuovi massimi storici. La sua analisi si basa sui pattern di recovery osservati in precedenti correzioni crypto: "Il recupero dai minimi agli all-time high sarà più veloce del declino", ha spiegato a CNBC. Lee evidenzia come i venditori forzati stiano esaurendo la pressione mentre gli acquirenti pazienti accumulano posizioni, creando energia compressa pronta a esplodere.
Greg Waisman, COO di Mercuryo, conferma di aver osservato "pattern di acquisto consistenti" sulla loro piattaforma mentre Bitcoin rimbalza sopra i 90.000 dollari. Il platform operatore nota come anche gli scettici di lungo corso riconoscano ormai il ruolo di BTC come barometro del risk appetite nei mercati finanziari globali. Il "Thanksgiving bounce" ha coinvolto l'intero comparto degli asset digitali, sostenuto dal rally dei tech stock globali.
L'interesse istituzionale continua a rappresentare un driver fondamentale. Joseph Raczynski di JT Consulting prevede Bitcoin oltre i 151.000 dollari a dicembre, sottolineando che le istituzioni stanno appena iniziando a entrare nel mercato grazie ai prodotti come gli ETF spot approvati negli Stati Uniti. BlackRock, il più grande asset manager mondiale, ha trascinato Wall Street verso Bitcoin negli ultimi due anni, creando veicoli di investimento regolamentati che abbattono le barriere all'ingresso per il capitale tradizionale.
Ben Ritchie di Alpha Node Global spinge le previsioni ancora oltre, ipotizzando un target di 200.000 dollari prima della fine dell'anno. La sua tesi si fonda sulla supply fissa di Bitcoin combinata con la crescente domanda istituzionale e l'accettazione come store of value per treasury aziendali e sovrani. I tagli dei tassi USA continuerebbero a supportare l'azione di prezzo, mentre l'adozione da parte di stati nazionali e corporation come riserva strategica rappresenta una narrativa strutturalmente rialzista per il lungo termine.
Gli analisti identificano anche segnali tecnici incoraggianti. Il ritracciamento da 126.000 a 90.000 dollari rappresenta una correzione del 28%, rientrando nei parametri storici dei bull market di Bitcoin. La tenuta del supporto psicologico dei 90.000 dollari, combinata con la diminuzione dei volumi di vendita, suggerisce un consolidamento preparatorio prima della prossima gamba rialzista piuttosto che l'inizio di un mercato orso.
Il contesto macroeconomico rimane favorevole nonostante le preoccupazioni per un possibile rallentamento economico nel 2025. Hassett stesso ha avvertito che tassi più alti rischiano di frenare la crescita, un argomento che potrebbe accelerare la pivot dovish della Fed. Per il mercato crypto, una politica monetaria più accomodante si traduce storicamente in maggiore liquidità disponibile per asset ad alto beta come Bitcoin, con correlazioni che si sono rafforzate negli ultimi cicli.