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Bitcoin sorprende nel 2026: via ai cripto-dollari

Tempo di lettura 5 min
Valentina Romano
Di Valentina Romano
Bitcoin sorprende nel 2026: via ai cripto-dollari

Il primo trimestre del 2026 potrebbe segnare un punto di svolta per Bitcoin (BTC), non tanto per l'arrivo immediato di stablecoin bancarie quanto per l'apertura di canali distributivi che fino a pochi mesi fa rimanevano saldamente chiusi agli investitori retail e istituzionali tradizionali. Vanguard, colosso da 11 trilioni di dollari in asset gestiti, ha ribaltato la sua posizione storica contro le crypto, mentre Bank of America autorizza i propri wealth advisor a raccomandare attivamente allocazioni in Bitcoin. Contestualmente, l'FDIC ha pubblicato la proposta normativa che implementa il GENIUS Act, gettando le basi per stablecoin emesse da banche sotto supervisione federale, una trasformazione strutturale destinata a manifestarsi pienamente solo nel 2026 inoltrato.

La mossa di Vanguard rappresenta un cambio di rotta radicale per un gestore che per anni ha bloccato qualsiasi esposizione agli asset digitali. Dall'inizio di dicembre, circa 50 milioni di clienti in tutto il mondo possono ora accedere a ETF e fondi comuni che detengono Bitcoin, Ethereum (ETH) e altre criptovalute, anche se l'azienda continua a rifiutarsi di lanciare prodotti crypto proprietari. Non si tratta di flussi garantiti, ma di un'infrastruttura che trasforma milioni di conti pensionistici da osservatori esterni a potenziali holder.

Bank of America opera su binari diversi ma con risultati simili. Dal 5 gennaio, i consulenti di Merrill Lynch e della Private Bank possono consigliare attivamente allocazioni tra l'1% e il 4% in exchange-traded product crypto, concentrandosi sui principali ETF spot Bitcoin statunitensi. Anche con una penetrazione conservativa, si parla di decine di miliardi di dollari di patrimonio gestito che prima rimanevano esclusi dal mercato. Il compratore marginale del 2026 non sarà più un fondo crypto ad alta leva, ma un conto pensionistico che aggiunge una posizione BTC del 2%.

Gli analisti di Standard Chartered hanno tagliato il target di fine 2025 da 200.000 a circa 100.000 dollari, e quello per il 2026 da 300.000 a 150.000 dollari

La stagionalità storica supporta questo scenario, almeno sulla carta. Dal 2013, febbraio ha registrato rendimenti medi a doppia cifra per Bitcoin, mentre marzo tende anch'esso positivo. Il primo trimestre risulta mediamente il secondo migliore dell'anno con performance sopra il 50%, superato solo dal quarto trimestre. Tuttavia, il 2025 ha spezzato questo pattern con un primo trimestre chiuso a -12%, il peggiore in un decennio, dimostrando che la stagionalità è una tendenza statistica, non una legge fisica. La differenza quest'anno sta nel posizionamento più pulito e nei target sell-side drasticamente ridimensionati.

La proposta FDIC del 16 dicembre segue un percorso strutturale più lungo. Il Notice of Proposed Rulemaking stabilisce le procedure applicative per le banche statali sotto supervisione FDIC che vogliono emettere "payment stablecoin" attraverso sussidiarie, secondo quanto previsto dal GENIUS Act. Gli elementi chiave includono riserve 1:1 in asset di alta qualità, disclosure pubbliche dettagliate, report mensili certificati da revisori indipendenti e divieto assoluto di rehypothecation salvo circostanze limitate.

I tempi sono cruciali per comprendere l'impatto reale. La finestra di commento pubblico dura 60 giorni, mentre il GENIUS Act stesso non si attiva fino al 18 gennaio 2027 o 120 giorni dopo le regole finali di implementazione. Anche nello scenario più aggressivo, la fine del 2026 rappresenta la prima finestra realistica per vedere dollari on-chain emessi da sussidiarie bancarie supervisionate. Questo significa che l'effetto sul primo trimestre è nullo dal punto di vista della liquidità immediata.

L'importanza del framework GENIUS emerge nel medio termine. Stablecoin emesse da sussidiarie bancarie assicurate, operanti su blockchain pubbliche sotto regole federali unificate, potrebbero trasformare radicalmente i mercati degli asset digitali. Se anche solo poche grandi banche seguissero questa strada, porterebbero liquidità dollarica programmabile a basso costo sulle infrastrutture dove Bitcoin viene scambiato. Questi token potrebbero servire come collaterale o strumenti di settlement per market maker di ETF e prime broker, restringendo gli spread e approfondendo i mercati derivati.

La differenza tra l'attuale panorama di stablecoin dominato da emittenti offshore e un ecosistema dove le maggiori banche emettono dollari on-chain supervisionati federalmente cambia radicalmente chi si fida di questi token, chi può detenerli in conti custodial e quali funzionalità abilitano nei workflow istituzionali. Ma tutto questo impatterà il mercato nella seconda metà del 2026 o nel 2027, non nei prossimi tre mesi.

Il contesto normativo europeo rende questo sviluppo ancora più significativo per gli investitori italiani. Mentre gli Stati Uniti costruiscono un quadro regolatorio federale per le stablecoin, l'Europa ha già implementato il MiCA (Markets in Crypto-Assets), che impone requisiti simili ma con differenze sostanziali sulla governance e le riserve. L'eventuale interoperabilità tra stablecoin conformi al GENIUS Act e quelle sotto MiCA potrebbe determinare quale giurisdizione dominerà l'emissione di dollari e euro tokenizzati nei prossimi anni.

Per il primo trimestre 2026, la narrativa si concentra su matematica distributiva piuttosto che su infrastrutture future. Quanto capitale si muoverà davvero quando 50 milioni di clienti Vanguard e migliaia di wealth advisor di BofA avranno accesso agli strumenti? I pattern stagionali suggeriscono febbraio e marzo positivi, ma il 2025 ha dimostrato che questi pattern possono fallire. Con target di mercato resettati al ribasso, eventuali rally dipenderanno da flussi misurabili più che da momentum speculativo.

Il test dei prossimi tre mesi determinerà se l'espansione distributiva e i venti favorevoli stagionali riescono a stabilizzare Bitcoin dopo un difficile finale di 2025. La proposta GENIUS dell'FDIC definisce invece cosa potrebbe arrivare successivamente: dollari on-chain sotto supervisione federale che trasformano le blockchain pubbliche in layer di settlement credibili per il capitale istituzionale. Il successo dipenderà meno dai titoli di giornale e più da quanti clienti Vanguard cliccheranno effettivamente "acquista" a febbraio, e da quante banche decideranno davvero di costruire infrastrutture stablecoin conformi al GENIUS Act.

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