Il mondo dei derivati crypto sta vivendo una trasformazione epocale con l'ingresso sempre più aggressivo degli operatori tradizionali nei territori finora dominati dagli exchange offshore. Cboe Global Markets, che gestisce il più grande exchange di opzioni degli Stati Uniti, ha annunciato il lancio dei "continuous futures" su Bitcoin (BTC) ed Ethereum (ETH), strumenti progettati per replicare la meccanica dei perpetual futures all'interno di un framework regolamentato americano. La mossa rappresenta un tentativo esplicito di sottrarre quote di mercato a giganti come Binance e Bybit, che da anni dominano il segmento dei derivati senza scadenza con volumi che superano i 65 miliardi di dollari solo per Bitcoin.
I continuous futures di Cboe presenteranno caratteristiche ibride pensate per attrarre i trader crypto-nativi abituati ai perpetual: un ciclo di vita di dieci anni e un meccanismo di aggiustamento giornaliero in contanti che mira a simulare il funding rate tipico dei perpetual decentralizzati. Rob Hocking, responsabile globale dei derivati per Cboe, ha dichiarato che l'obiettivo è espandere l'accesso a questi prodotti "in un ambiente regolamentato statunitense, trasparente e favorevole agli intermediari", sottolineando come i perpetual futures siano stati tradizionalmente negoziati offshore, fuori dalla supervisione della SEC e della CFTC.
Il lancio, previsto per il prossimo mese, arriva in un contesto di crescente competizione tra gli operatori tradizionali per conquistare il mercato dei derivati crypto. CME Group aveva già introdotto ad aprile i "spot quoted futures", contratti che offrono esposizione a Bitcoin ed Ethereum mantenibili fino a cinque anni senza necessità di rollover. Attualmente CME detiene circa 13 miliardi di dollari in open interest su futures Bitcoin, poco dietro ai 12,5 miliardi di Binance, secondo i dati di CoinGlass.
La differenza cruciale rispetto ai futures tradizionali riguarda proprio la gestione delle scadenze. Mentre i contratti convenzionali richiedono il settlement mensile o trimestrale, costringendo i trader a chiudere e riaprire posizioni per mantenere l'esposizione, i perpetual eliminano questa frizione operativa. Questo meccanismo, reso popolare da exchange come BitMEX e successivamente adottato da tutte le principali piattaforme CEX, ha trovato quest'anno anche alternative decentralizzate come Hyperliquid e Aster, con il primo che ha raggiunto 3 miliardi di dollari in open interest.
Per i dati di prezzo sottostanti, Cboe si affida alla società di analytics crypto Kaiko, una scelta significativa che evidenzia l'importanza dell'infrastruttura dati nel settore. Anne-Claire Maurice, managing director di Kaiko, ha sottolineato come questi continuous futures rispondano a "un bisogno reale per gli investitori istituzionali", eliminando le frizioni operative del rollover mantenendo la trasparenza dei mercati regolamentati.
L'iniziativa di Cboe si inserisce in un trend più ampio di migrazione degli strumenti crypto verso giurisdizioni regolamentate, particolarmente rilevante per il mercato europeo dove il regolamento MiCA sta ridefinendo le regole del gioco. Per gli investitori istituzionali europei, l'accesso a perpetual-style futures attraverso intermediari regolamentati potrebbe rappresentare un punto di svolta, rimuovendo le barriere compliance che hanno finora limitato l'esposizione ai mercati offshore.
Resta da vedere se i trader retail e le whale crypto, abituate alla liquidità profonda e alle commissioni competitive degli exchange non regolamentati, abbracceranno questi nuovi strumenti. La vera sfida per Cboe sarà replicare non solo la struttura tecnica dei perpetual, ma anche l'esperienza utente e i costi operativi che hanno reso gli exchange offshore la scelta preferita per chi cerca leverage elevato e esecuzioni istantanee. Il mercato dei derivati crypto vale decine di miliardi di dollari in volumi giornalieri, e questa battaglia per la supremazia regolatoria è appena iniziata.