Nel mondo delle criptovalute, dove le alleanze tra società di servizi legali e piattaforme di scambio digitale rappresentano spesso la linea di demarcazione tra operazioni legittime e schemi fraudolenti, emerge una vicenda che potrebbe ridefinire il concetto stesso di responsabilità professionale. I clienti danneggiati dal crollo di FTX hanno presentato una versione modificata della loro denuncia contro lo studio legale californiano Fenwick & West, sostenendo che l'azienda non si sia limitata a fornire consulenza legale, ma abbia attivamente partecipato alla costruzione dell'architettura fraudolenta che ha portato al disastro finanziario del 2022. La questione solleva interrogativi fondamentali sul ruolo che i consulenti legali dovrebbero svolgere nel nascente settore delle criptovalute e sui limiti etici della rappresentanza professionale.
Un documento di 220 pagine che ridisegna le accuse
La battaglia legale ha assunto una nuova dimensione con la presentazione di un corposo documento che ricostruisce il presunto coinvolgimento dello studio legale nelle operazioni di FTX. Secondo quanto emerso dalle carte processuali depositate presso il Tribunale Distrettuale per il Distretto Meridionale della Florida, su 130 diverse società legali che hanno prestato servizi alla piattaforma di scambio, solo Fenwick & West è stata identificata come sufficientemente coinvolta da meritare un procedimento separato. L'accusa principale ruota attorno al concetto che lo studio legale avrebbe fornuto "assistenza sostanziale" nella creazione delle strutture societarie che hanno reso possibile il trasferimento illegale di fondi dei clienti.
Il documento accusatorio dipinge un quadro in cui i legali non si sarebbero limitati al tradizionale ruolo consultivo, ma avrebbero attivamente contribuito alla progettazione di un sistema che permetteva ai dirigenti di FTX di accedere a centinaia di milioni di dollari sotto forma di "prestiti" non autorizzati. La gestione simultanea di entità chiaramente in conflitto di interesse, come Alameda Research e la stessa FTX, viene presentata come una scelta deliberata per eliminare le salvaguardie che avrebbero dovuto proteggere i fondi degli investitori.
La credibilità come arma di marketing
Un aspetto particolarmente significativo delle accuse riguarda l'utilizzo del prestigio professionale dello studio legale come strumento di marketing. I querelanti sostengono che i dirigenti di FTX abbiano sfruttato il "grande nome Fenwick" per acquisire credibilità istantanea presso la clientela target e per attrarre miliardi di dollari in investimenti di capitale di rischio. Questa strategia avrebbe permesso alla piattaforma di presentarsi come un'operazione seria e regolamentata, quando in realtà le strutture legali create avrebbero deliberatamente facilitato pratiche fraudolente.
Il ruolo dello studio legale nel soddisfare le preoccupazioni delle autorità di regolamentazione fiscali e dei mercati finanziari, sia a livello statale che federale, viene descritto come parte integrante del sistema che ha permesso a FTX di operare apparentemente nel rispetto delle normative. Questa presunta complicità avrebbe contribuito a creare un'aura di legittimità che ha rassicurato investitori e clienti, ignari dei meccanismi fraudolenti sottostanti.
Dalle accuse di negligenza al coinvolgimento attivo
La strategia legale dei querelanti presenta uno spettro di responsabilità che va dalla negligenza professionale alla partecipazione attiva nella frode. Nel migliore dei casi, secondo le accuse, Fenwick & West avrebbe commesso errori professionali che hanno direttamente causato danni per miliardi di dollari. Nello scenario più grave, lo studio legale viene descritto come un "attore chiave e cruciale" nell'orchestrazione dell'intero schema fraudolento, con accuse che includono violazioni delle leggi federali contro il racket e la promozione di titoli non registrati.
La difesa dello studio legale, che nel settembre 2023 aveva presentato una mozione per il rigetto dell'azione legale sostenendo l'infondatezza di tutte le otto accuse, si trova ora ad affrontare una versione riveduta e presumibilmente rafforzata delle stesse imputazioni. L'elemento temporale gioca a favore dei querelanti, che hanno potuto beneficiare di oltre due anni di indagini completate e del processo penale concluso contro Sam Bankman-Fried, il fondatore di FTX condannato per frode.
Il precedente che potrebbe cambiare il settore
Questa vicenda legale rappresenta potenzialmente un punto di svolta per quanto riguarda la responsabilità degli studi legali che operano nel settore delle criptovalute. La questione centrale non riguarda solo il caso specifico di FTX, ma stabilisce un precedente per determinare fino a che punto i consulenti legali possano essere ritenuti responsabili per le azioni dei loro clienti. Nel contesto italiano, dove la regolamentazione delle criptovalute sta ancora prendendo forma, questa battaglia legale americana potrebbe influenzare l'approccio che gli studi legali adotteranno nei confronti dei clienti del settore crypto.
Il fatto che i querelanti si considerino già "parti vincenti" in questa fase del procedimento, basandosi sui risultati delle indagini esterne completate negli ultimi anni, suggerisce una crescente fiducia nella solidità delle loro argomentazioni. L'unicità del caso, come sottolineato dagli stessi querelanti, risiede nella possibilità per il tribunale di valutare prove accumulate attraverso multiple indagini indipendenti, creando un quadro probatorio più completo di quanto normalmente disponibile in cause simili.