Il mondo delle criptovalute ha vissuto nelle ultime ore un'accelerazione significativa, con Dogecoin che ha conquistato la leadership tra le valute digitali principali registrando un balzo del 6% nelle ultime 24 ore. Il movimento rialzista si è esteso a tutto il settore, spinto da una combinazione di fattori macroeconomici che hanno riacceso l'ottimismo degli investitori: dalla possibilità di tagli ai tassi di interesse da parte della Federal Reserve americana al rinvio dell'implementazione di nuove tariffe commerciali annunciate dall'amministrazione Trump. L'atmosfera sui mercati è cambiata radicalmente dopo che funzionari del Tesoro statunitense hanno chiarito che i tanto temuti dazi non entreranno in vigore immediatamente come inizialmente previsto.
Bitcoin verso quota 110mila dollari mentre si allentano le tensioni commerciali
La notizia più rilevante per i mercati è arrivata domenica scorsa quando il Segretario del Tesoro Scott Bessent ha annunciato che i paesi senza accordi commerciali definitivi riceveranno probabilmente un'estensione di tre settimane per raggiungere intese prima che le nuove tariffe entrino in vigore il 1° agosto. Questa decisione ha eliminato la scadenza originaria del 9 luglio, che aveva generato forte preoccupazione tra gli investitori globali per un possibile deterioramento del commercio internazionale.
Bitcoin ha risposto positivamente a questo clima di maggiore stabilità, guadagnando l'1,1% e tornando a scambiare sopra i 109mila dollari, mentre Ethereum ha mostrato una performance ancora più brillante con un incremento del 2,5% che l'ha portata a 2.570 dollari. Il rimbalzo di Bitcoin e gli afflussi in ETH dimostrano che i trader stanno ruotando verso asset di valore a lungo termine, come ha sottolineato Eugene Cheung, Chief Commercial Officer di OSL.
L'effetto domino sui mercati delle criptovalute
L'ondata di ottimismo ha coinvolto praticamente tutte le principali criptovalute, con Solana, XRP, Cardano e Tron che hanno registrato guadagni compresi tra il 2% e il 4%. Jeff Mei, COO di BTSE, ha spiegato che i mercati stanno reagendo positivamente alla notizia che i paesi avranno più tempo per negoziare prima dell'entrata in vigore delle tariffe.
La vera sorpresa è stata però la performance di Dogecoin, che ha superato tutte le altre criptovalute principali con il suo balzo del 6%. Questo movimento ha coinciso con volumi di trading che hanno superato 1,5 miliardi di dollari nelle ultime 24 ore, una cifra particolarmente elevata per un weekend dopo una settimana altrimenti piatta.
Il ruolo cruciale dei dati sull'inflazione americana
Gli occhi degli investitori sono ora puntati sui dati sull'inflazione statunitense che verranno pubblicati mercoledì. Un valore dell'indice dei prezzi al consumo inferiore alle attese potrebbe rafforzare significativamente le argomentazioni a favore di un taglio dei tassi di interesse già a settembre, fornendo ulteriore carburante al rally delle criptovalute e degli asset rischiosi in generale.
La prospettiva di una Fed più accomodante rappresenta uno dei fattori chiave che potrebbero sostenere il momentum positivo del settore crypto nelle prossime settimane. Come ha evidenziato Mei, "se vedremo dati CPI favorevoli martedì, questo potrebbe aprire la porta a un taglio dei tassi Fed più avanti nell'anno".
L'entusiasmo retail torna protagonista
Il forte recupero di Dogecoin segnala anche un ritorno dell'entusiasmo degli investitori retail, tradizionalmente più attratti da questa criptovaluta rispetto agli investitori istituzionali. La situazione è stata ulteriormente alimentata dall'annuncio di Elon Musk, noto sostenitore di Dogecoin, riguardo ai piani per un "America Party" che abbraccerebbe Bitcoin come alternativa al sistema monetario tradizionale.
Gli analisti ritengono che sempre più investitori cercheranno rifugio nelle criptovalute per sfuggire alla volatilità macroeconomica e ai potenziali aumenti dell'inflazione, mentre la Fed segnala un'alta probabilità di tagliare i tassi di interesse nel corso dell'anno. Questo scenario potrebbe favorire ulteriormente Bitcoin ed Ethereum come asset rifugio in un contesto di crescente incertezza economica globale.