Il settore delle aziende quotate che integrano asset crypto nelle proprie tesorerie si arricchisce di un nuovo protagonista ambizioso. Hyperliquid Strategies ha depositato presso la Securities and Exchange Commission (SEC) statunitense un documento di registrazione Form S-1 per raccogliere fino a 1 miliardo di dollari, con l'obiettivo di espandere significativamente le proprie riserve di token HYPE. La mossa rappresenta un ulteriore segnale di come le società pubbliche stiano progressivamente abbandonando gli approcci tradizionali per abbracciare strategie incentrate su asset digitali e partecipazione diretta ai protocolli blockchain, seguendo una tendenza inaugurata da MicroStrategy con Bitcoin e ora estesa anche ai token nativi di piattaforme DeFi.
La genesi di Hyperliquid Strategies affonda le radici in un'operazione societaria complessa: una fusione proposta tra Sonnet BioTherapeutics Holdings Inc., società quotata al Nasdaq, e Rorschach I LLC, una SPAC (Special Purpose Acquisition Company). L'entità combinata risultante punta a costruire una tesoreria di asset digitali focalizzata esclusivamente sul token HYPE, segnando un cambio di direzione radicale per una società precedentemente attiva nel settore bioterapeutico. La fusione, sebbene ancora in fase di finalizzazione, dovrebbe concludersi entro la fine del 2025, con l'azienda che ha già presentato domanda per quotare le proprie azioni al Nasdaq Capital Market sotto il ticker "PURR".
Il piano di raccolta fondi prevede l'emissione di fino a 160 milioni di azioni ordinarie attraverso un meccanismo di equity facility commitment con Chardan Capital Markets LLC. Secondo quanto dichiarato nel documento S-1, i proventi derivanti dalla vendita delle azioni saranno destinati a scopi aziendali generali, incluso l'acquisto di ulteriori token HYPE sul mercato. La società detiene già circa 12,6 milioni di HYPE nel proprio bilancio, posizionandosi così tra le prime public company ad adottare questa specifica criptovaluta come asset di tesoreria strategico.
La notizia del filing ha immediatamente impattato le performance di mercato del token nativo del protocollo Hyperliquid. Secondo i dati di BeInCrypto Markets, HYPE ha registrato una performance superiore a tutti i coin della top 20 per capitalizzazione nelle 24 ore successive all'annuncio, con un incremento superiore all'8% che ha portato il prezzo a quota 38,26 dollari. Il movimento evidenzia come l'interesse istituzionale continui a rappresentare un catalizzatore primario per le valutazioni degli asset crypto, specialmente quando si concretizza in strategie di accumulo dichiarate pubblicamente.
Il momentum positivo di HYPE non dipende esclusivamente dall'interesse delle corporate. Il protocollo Hyperliquid, una piattaforma di trading perpetual decentralizzata, sta infatti dominando il trend dei buyback nel 2025, un meccanismo attraverso cui i protocolli riacquistano i propri token utilizzando una porzione dei ricavi generati. Questo approccio riduce la pressione di vendita sul mercato e segnala un impegno a lungo termine verso la sostenibilità dell'ecosistema. I dati mostrano che finora il progetto ha destinato oltre 644,64 milioni di dollari in ricavi per riacquistare 21,36 milioni di token HYPE, una strategia che ricorda le politiche di buyback azionari delle società tradizionali ma applicata al contesto DeFi.
L'iniziativa di Hyperliquid Strategies si inserisce in un panorama regolamentare statunitense ancora complesso per gli asset digitali. Il deposito del Form S-1 presso la SEC rappresenta un tentativo di operare entro i binari della normativa esistente, un approccio che potrebbe diventare un modello per altre società intenzionate a integrare criptovalute specifiche nei propri bilanci senza incorrere in problematiche normative. La scelta di HYPE, piuttosto che di asset più consolidati come Bitcoin o Ethereum, evidenzia una strategia di nicchia che punta su protocolli emergenti con metriche di utilizzo in crescita e tokenomics deflazionistiche.
Per il mercato europeo e italiano, dove la regolamentazione MiCA sta progressivamente definendo il quadro operativo per gli asset crypto, questa tipologia di operazioni societarie offre spunti interessanti. La possibilità per le aziende quotate di diversificare le proprie tesorerie con token nativi di protocolli blockchain potrebbe aprire scenari inediti anche sui mercati europei, sebbene con le dovute considerazioni sulla volatilità e sui rischi associati. Resta da vedere se l'approvazione della quotazione al Nasdaq e il completamento della raccolta fondi conferiranno ulteriore legittimità istituzionale a questo modello di business crypto-centrico.