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Il mercato degli exchange-traded fund crypto sta assistendo a una divergenza marcata tra le diverse asset class, con i prodotti legati a XRP che dominano i flussi mentre Bitcoin fatica a mantenere il momentum e altcoin come Ethereum, Solana e Dogecoin registrano deflussi significativi. La situazione evidenzia come gli investitori istituzionali stiano ricalibrando le proprie posizioni in un contesto di mercato caratterizzato da elevata volatilità e incertezza direzionale.
I fondi spot su XRP, lanciati negli Stati Uniti a metà novembre, hanno attirato ieri 89,65 milioni di dollari in afflussi netti, portando il totale cumulativo a 756,26 milioni di dollari dall'inception. Questo risultato posiziona gli ETF su XRP come i prodotti con le migliori performance nell'intero ecosistema degli strumenti d'investimento crypto regolamentati, superando anche i più maturi fondi su Bitcoin ed Ethereum.
La leadership spetta al Canary Capital XRPC, che aveva stabilito il record del 2025 per volume di scambi nel primo giorno di negoziazione. Il prodotto mantiene oggi la posizione dominante con gli afflussi cumulativi più elevati rispetto ai competitor Bitwise XRP, Grayscale GXRP e Franklin Templeton XRPZ. L'interesse istituzionale appare particolarmente concentrato su questo veicolo d'investimento, probabilmente per ragioni di first-mover advantage e liquidità.
Il dato più rilevante emerge dall'analisi della consistenza dei flussi: gli ETF su XRP non hanno registrato una singola giornata con deflussi netti dal 13 novembre. Il picco massimo si è verificato il 14 novembre con 243,05 milioni di dollari, seguito da 164,04 milioni il 24 novembre e 118,15 milioni il 20 novembre. Nessun altro prodotto crypto-focused può vantare una performance simile nello stesso periodo temporale.
Il contrasto con gli altri segmenti del mercato ETF crypto risulta stridente. I fondi su Bitcoin (BTC) hanno attirato solo 8,48 milioni di dollari lunedì, un risultato modesto che riflette la cautela degli investitori dopo il recente pullback del prezzo. Gli Ethereum (ETH) ETF hanno subito deflussi per oltre 79 milioni di dollari, mentre i prodotti su Solana hanno perso 13,55 milioni. Particolarmente significativa l'assenza totale di attività per i due ETF spot su Dogecoin per il secondo giorno consecutivo, segnalando il raffreddamento dell'interesse verso le memecoin anche nel segmento istituzionale.
Il paradosso che emerge dai dati riguarda la performance dell'asset sottostante. Nonostante i flussi record negli ETF, XRP ha registrato un calo settimanale dell'8% e ha brevemente scambiato sotto la soglia psicologica dei 2 dollari ieri. Il token è tornato in territorio negativo su base year-to-date, una dinamica controintuitiva considerando l'anno di successi operativi per Ripple Labs e l'approvazione dei prodotti regolamentati negli Stati Uniti.
Questa disconnessione tra flussi ETF e price action solleva interrogativi sulla meccanica di mercato e sul timing degli acquisti istituzionali. Gli analisti mantengono tuttavia una visione costruttiva, evidenziando la tenuta di due livelli di supporto critici a 1,75 e 2,00 dollari. La view prevalente suggerisce che XRP non abbia ancora raggiunto il picco ciclico e che un nuovo rally possa materializzarsi nelle prossime settimane, sostenuto proprio dall'accumulo istituzionale via ETF.
Dal punto di vista regolamentare, il successo dei fondi XRP rappresenta un precedente significativo per l'industria crypto statunitense. Dopo anni di incertezza normativa legata alla causa SEC contro Ripple, l'approvazione di questi strumenti evidenzia un cambio di paradigma nelle autorità di vigilanza. Il contesto resta tuttavia complesso, con gli investitori europei che attendono sviluppi sotto il framework MiCA per prodotti analoghi nel Vecchio Continente.
La divergenza tra le diverse asset class crypto-focused nell'universo ETF riflette probabilmente una rotazione strategica degli investitori verso token con narrative fondamentali specifiche, piuttosto che un approccio beta puro al settore. XRP beneficia del posizionamento nei pagamenti transfrontalieri e delle partnership bancarie, mentre la pressione su Ethereum potrebbe derivare dalle preoccupazioni sulla roadmap di sviluppo e dalla competizione dei layer-2. I prossimi giorni saranno cruciali per verificare se questa tendenza si consolida o se rappresenta solo una fase transitoria del ciclo di mercato.