Il settore bancario americano sta vivendo una vera e propria rinascita nel campo delle criptovalute, con importanti istituzioni finanziarie che tornano a offrire servizi di custodia per Bitcoin dopo anni di prudenza. Questo cambio di rotta rappresenta il risultato diretto delle nuove politiche dell'amministrazione Trump, che ha eliminato le barriere normative che impedivano alle banche di operare nel settore crypto. La decisione segna un momento storico per l'integrazione delle valute digitali nel sistema bancario tradizionale americano.
US Bancorp riaccende i motori del crypto custody
Dopo oltre tre anni di pausa forzata, US Bancorp ha annunciato mercoledì la riattivazione dei suoi servizi di custodia Bitcoin destinati ai gestori di investimenti istituzionali. La banca aveva originariamente lanciato il programma nel 2021 in collaborazione con la fintech NYDIG, ma fu costretta a sospenderlo all'inizio del 2022 a causa delle restrizioni imposte dalla precedente amministrazione.
Il servizio riprende vita come programma di accesso anticipato per i clienti Global Fund Services, specificamente pensato per gestori di fondi registrati o privati che necessitano di "soluzioni sicure di custodia per bitcoin". Stephen Philipson, responsabile del wealth management e dei servizi bancari istituzionali di US Bank, ha spiegato che "avevamo già il manuale operativo, si tratta semplicemente di riaprirlo ed eseguirlo nuovamente".
L'effetto domino delle nuove regole federali
Il ritorno di US Bancorp nel settore crypto è il risultato diretto della rimozione del famigerato Staff Accounting Bulletin No. 121 (SAB 121), una normativa dell'era Biden che obbligava gli istituti di custodia a mantenere capitale nel bilancio per queste attività. La regola è stata abolita quest'anno in seguito all'ordine esecutivo del presidente Trump per "rafforzare la leadership americana nella tecnologia finanziaria digitale".
Parallelamente, l'Office of the Comptroller of the Currency (OCC), la Federal Deposit Insurance Corporation (FDIC) e la Federal Reserve hanno rimosso l'esame del "rischio reputazionale" dalle loro linee guida di supervisione. Questa svolta normativa ha creato quella "maggiore chiarezza regolamentare" che Philipson cita come fattore decisivo per la ripresa dei servizi.
La competizione si fa serrata
US Bancorp non è l'unica istituzione finanziaria a muoversi in questa direzione. Anche Citigroup sta esplorando piani per offrire servizi di custodia e pagamento crypto, studiando in particolare offerte per prodotti negoziati in borsa legati alle criptovalute, inclusi gli ETF Bitcoin. Questa corsa al crypto custody dimostra come le grandi banche americane stiano finalmente abbracciando un settore che fino a poco tempo fa consideravano troppo rischioso.
La strategia di US Bank prevede anche l'esplorazione di come criptovalute e stablecoin possano integrarsi nei servizi di wealth management, pagamenti e banking al consumo. L'istituto ha inoltre manifestato l'intenzione di considerare servizi di custodia per altre criptovalute, purché rispettino gli standard interni della banca.
Regolatori uniti verso il futuro digitale
Il cambiamento normativo prosegue su più fronti, con la SEC e la Commodity Futures Trading Commission (CFTC) che martedì hanno emesso una dichiarazione congiunta per chiarire le loro posizioni sul trading spot di criptovalute negli Stati Uniti. Secondo il documento, gli exchange registrati presso SEC e CFTC non sono vietati dal facilitare il trading di determinati prodotti spot sotto la legge esistente.
Caroline D. Pham, presidente ad interim della CFTC, ha dichiarato che "sotto la precedente amministrazione, le nostre agenzie inviavano segnali contrastanti riguardo alla regolamentazione nei mercati degli asset digitali, ma il messaggio era chiaro: l'innovazione non era benvenuta. Quel capitolo è finito". Paul Atkins, presidente della SEC, ha aggiunto che "i partecipanti al mercato dovrebbero avere la libertà di scegliere dove negoziare asset crypto spot", sottolineando l'impegno dell'agenzia nel supportare innovazione e competizione in questi mercati in rapida evoluzione.
Con Bitcoin che attualmente viene scambiato intorno ai 112.308 dollari, il mercato sembra rispondere positivamente a questa nuova era di apertura normativa, che promette di trasformare gli Stati Uniti nella "capitale mondiale delle criptovalute" come auspicato dall'amministrazione Trump.