Il mercato crypto attraversa una fase di turbolenza acuta con oltre 1,4 miliardi di dollari in posizioni liquidate nelle ultime 24 ore, mentre Bitcoin (BTC) scivola ai minimi da giugno e l'indice Fear and Greed sprofonda a quota 21, segnalando "paura estrema" tra gli investitori. La combinazione di deflussi dagli ETF spot, pressioni macroeconomiche e il timore crescente che i corporate treasury holder possano iniziare a vendere le proprie riserve digitali sta mettendo sotto scacco la principale criptovaluta, ora oltre il 17% sotto il massimo storico toccato a ottobre.
I dati di CoinGlass rivelano l'entità della carneficina: 391 milioni di dollari in posizioni long su Bitcoin sono state spazzate via, a fronte di soli 20,2 milioni in short liquidati. Questa asimmetria evidenzia quanto il mercato fosse eccessivamente esposto al rialzo con leva finanziaria, una condizione che Timothy Misir, responsabile della ricerca presso Blockhead Research Network, definisce preoccupante. Secondo Misir, Bitcoin sta vivendo "l'inizio di novembre più debole dal 2018" e la perdita del supporto critico a 103.000 dollari segnerebbe il passaggio da una correzione controllata a una debolezza strutturale più grave.
Il sentiment ribassista trova conferma anche nei mercati di previsione, dove i contratti evento mostrano che i trader assegnano una probabilità del 74% che BTC scenda sotto i 100.000 dollari entro fine anno. Ancora più allarmante, esiste una probabilità stimata del 17% di assistere a un ulteriore crollo sotto gli 80.000 dollari, un livello che cancellerebbe gran parte dei guadagni accumulati nel rally post-halving.
Sul fronte degli ETF, il quadro è altrettanto fosco. Gli exchange-traded fund su Bitcoin hanno registrato deflussi netti per 186,5 milioni di dollari solo lunedì, con l'intero ammontare concentrato sull'iShares Bitcoin Trust, il più grande veicolo d'investimento del settore. Il contrasto con l'accoglienza riservata agli ETF su Solana (SOL), debuttati la scorsa settimana con 70 milioni di dollari di ingressi, evidenzia come gli investitori istituzionali stiano diversificando o semplicemente riducendo l'esposizione alla crypto asset class nel suo complesso.
Maja Vujinovic ha delineato uno scenario biforcuto per le prossime sessioni di trading: "I prossimi giorni sono cruciali: se Bitcoin riuscirà a mantenersi sopra 100.000-105.000 dollari, potrebbe trattarsi semplicemente di un reset salutare. In caso contrario, potremmo assistere a un calo più profondo." La CEO sottolinea come l'eccesso di leva finanziaria abbia amplificato la volatilità, creando un effetto domino di liquidazioni forzate che hanno accelerato il selloff.
Le implicazioni per il mercato crypto europeo sono significative, considerando che il contesto macroeconomico globale resta instabile e che la regolamentazione MiCA entrerà progressivamente a regime nei prossimi mesi. Gli investitori retail e istituzionali dovrebbero monitorare con attenzione i livelli di supporto tecnico, mentre la cautela rimane d'obbligo in un contesto dove la volatilità potrebbe persistere. Vujinovic suggerisce tuttavia che i grandi investitori potrebbero individuare opportunità di acquisto strategiche, a patto di valutare attentamente il timing in un mercato dove il sentiment resta fragile e le pressioni al ribasso non accennano ancora a diminuire.