Il mercato delle criptovalute attraversa una fase critica mentre Bitcoin (BTC) registra la sua quarta settimana consecutiva in rosso, segnando il periodo di ribasso più prolungato dal giugno 2024. Nonostante il sentiment bearish dominante e una performance del quarto trimestre che si avvia a essere la peggiore dal 2018 con una perdita del 24,43%, alcuni indicatori on-chain suggeriscono che il peggio potrebbe essere alle spalle. Il principale asset digitale scambia attualmente a 87.400 dollari, recuperando circa il 6% dai minimi di 82.100 dollari toccati il 21 novembre, mentre gli operatori si preparano a quella che potrebbe rivelarsi una fase decisiva per il mercato crypto.
Sean Dawson, responsabile della ricerca presso la piattaforma di analytics per opzioni Derive, anticipa un periodo turbolento fino a Natale, ma i dati on-chain raccontano una storia più complessa. L'aggregate spot bid-ask delta a una profondità del 10% ha raggiunto il secondo livello più alto del 2025, segnalando un incremento significativo dell'attività di acquisto durante i ribassi e un potenziale assorbimento della pressione di vendita. Questo stesso indicatore, quando aveva registrato un picco analogo dopo il trend discendente di marzo e aprile, aveva contribuito a formare un bottom che aveva catalizzato un rally del 64%.
Il recupero delle ultime ore si allinea con un brusco repricing delle aspettative sulla politica della Federal Reserve. Le probabilità di un taglio dei tassi a dicembre sono balzate dal 40% della scorsa settimana a quasi il 70% attuale, un fattore che storicamente ha favorito gli asset rischiosi come le criptovalute. Tuttavia, Dawson mette in guardia gli investitori da quello che potrebbe configurarsi come un classico bull trap, invitando alla cautela nonostante il rimbalzo in corso.
Le pressioni strutturali sul mercato rimangono evidenti. La maggior parte delle corporate treasury crypto scambia al di sotto del proprio net asset value, limitando la loro capacità di accumulare ulteriori posizioni. Una dinamica simile si osserva negli exchange-traded fund su Bitcoin ed Ethereum (ETH), attualmente in territorio negativo. Gli analisti segnalano inoltre come i timori di un'inflazione persistente potrebbero rallentare la transizione verso il quantitative easing rispetto alle aspettative precedenti, mantenendo nervosi i trader.
Sul fronte delle opzioni, il mercato sta evidenziando un chiaro posizionamento difensivo. Si registra infatti un negative skew significativo, con gli operatori che accumulano put per proteggersi da ulteriori ribassi. Particolarmente interessante è la scadenza di dicembre 2025, che mostra una concentrazione massiccia di opzioni put nel range tra 80.000 e 85.000 dollari, suggerendo che i trader professionisti si stanno tutelando contro scenari ancora più negativi.
Nonostante l'ottimismo per un potenziale recupero a 100.000 dollari entro il primo trimestre del 2026, Dawson mantiene una visione ribassista per il resto del 2025. L'analista non esclude che Bitcoin possa scivolare brevemente nell'intervallo tra 75.000 e 80.000 dollari prima di recuperare verso quota 90.000 dollari entro fine anno, a condizione che la Fed non assuma un tono hawkish nelle prossime comunicazioni.
Il sentiment di mercato, pur rimanendo in territorio di "estrema paura" secondo i principali indicatori, ha mostrato un lieve miglioramento dopo il rimbalzo del weekend. Le prossime settimane si preannunciano decisive per determinare la direzione del mercato crypto: la fine del quantitative tightening prevista per il 1° dicembre e soprattutto la decisione sui tassi d'interesse della Federal Reserve, programmata per il 10 dicembre, rappresentano eventi cruciali che potrebbero definire il tono per Bitcoin e l'intero comparto degli asset digitali nell'ultimo scorcio dell'anno e per il 2026.