Il dibattito sul raggiungimento del traguardo di 0,01 dollari da parte di Shiba Inu (SHIB) continua ad animare la community delle memecoin, ma un'analisi matematica approfondita rivela come persino uno scenario estremo – la conversione totale di tutti i detentori di Dogecoin (DOGE) verso SHIB – non sarebbe sufficiente a spingere il token verso questo ambizioso target. La questione tocca uno dei nodi cruciali del mercato crypto: il rapporto tra capitalizzazione di mercato, supply circolante e formazione del prezzo, elementi che nel caso di Shiba Inu presentano dinamiche particolarmente complesse.
Attualmente, il divario tra le due principali memecoin del mercato è sostanziale. Dogecoin vanta una market cap di circa 21,98 miliardi di dollari con un prezzo di 0,1447 dollari, mentre Shiba Inu si attesta a 4,68 miliardi di dollari con una quotazione di 0,000007963 dollari. Questa differenza di valutazione riflette il predominio che DOGE ha riconquistato dopo che SHIB era riuscito temporaneamente a superarlo nei cicli precedenti, diventando la memecoin più capitalizzata del settore.
L'esercizio ipotetico di una migrazione totale dei capitali da Dogecoin verso Shiba Inu produrrebbe risultati significativi ma ancora lontani dalle aspettative più ottimistiche. In questo scenario teorico, la capitalizzazione di SHIB salirebbe a 26,66 miliardi di dollari, assorbendo l'intera valutazione di DOGE. Tuttavia, il prezzo risultante sarebbe di soli 0,00004524 dollari, rappresentando un incremento del 468,12% rispetto ai livelli attuali ma rimanendo circa 200 volte inferiore al traguardo di un centesimo.
Il principale ostacolo strutturale risiede nella supply circolante di Shiba Inu, che supera i 589 trilioni di token. Questa massa enorme diluisce qualsiasi afflusso di capitale, per quanto significativo. Per raggiungere il prezzo di 0,01 dollari, SHIB richiederebbe una capitalizzazione di mercato di 5,89 trilioni di dollari – una cifra superiore alla valutazione di colossi tecnologici come Apple e Alphabet, e che supererebbe ampiamente la capitalizzazione dell'intero mercato crypto in molti momenti della sua storia.
La comunità di Shiba Inu ha identificato nel corso degli anni diversi potenziali catalizzatori per spingere il prezzo verso l'alto: burning massicci di token, adozione istituzionale e integrazioni su piattaforme mainstream. Tuttavia, questi meccanismi si scontrano con la realtà economica del mercato. Il burning volontario di token da parte degli holder, in particolare, appare poco realistico considerando che pochi investitori sarebbero disposti a sacrificare i propri asset per beneficiare collettivamente l'intero ecosistema.
L'analisi evidenzia come la narrative costruita attorno al potenziale rialzo di SHIB dopo il raggiungimento dell'all-time high di 0,00008845 dollari nel 2021 debba confrontarsi con i vincoli matematici imposti dalla tokenomics del progetto. Alcuni membri del team dell'ecosistema avevano suggerito che raggiungere un centesimo fosse solo questione di tempo, ma i numeri indicano che senza una riduzione drastica della supply circolante, persino afflussi di capitale straordinari produrrebbero incrementi percentuali elevati ma insufficienti.
Il confronto diretto con Dogecoin rivela anche dinamiche di mercato interessanti per gli investitori crypto. Nonostante entrambi i token appartengano alla categoria delle memecoin, DOGE ha mantenuto una posizione dominante grazie a una combinazione di riconoscimento mainstream, endorsement pubblici e una supply più contenuta rispetto a SHIB. La rivalità tra i due asset continua a caratterizzare il segmento delle memecoin, con oscillazioni cicliche nella preferenza degli investitori retail.
Per il mercato italiano ed europeo, queste considerazioni assumono particolare rilevanza alla luce del crescente focus regolamentare sugli asset crypto ad alta volatilità. Le memecoin rappresentano uno dei segmenti più speculativi del settore, e comprendere le limitazioni strutturali al loro potenziale di crescita diventa essenziale per approcci di investimento informati e responsabili, specialmente in vista dell'implementazione completa del regolamento MiCA.
La prospettiva futura per Shiba Inu rimane legata alla capacità dell'ecosistema di sviluppare utility concrete oltre la speculazione pura. Progetti come Shibarium, il layer-2 del network, potrebbero creare valore aggiuntivo, ma la strada verso valutazioni paragonabili a quelle immaginate dai sostenitori più ottimisti richiede trasformazioni fondamentali nella struttura tokenomica del progetto, ben oltre i semplici afflussi di capitale dal mercato delle memecoin concorrenti.