Il mercato degli ETF spot su Bitcoin (BTC) ha messo fine a una fase di turbolenza durata cinque sessioni consecutive, registrando nuovi afflussi netti per 75,47 milioni di dollari mercoledì 20 novembre. La ripresa dei flussi arriva dopo che i fondi avevano subito deflussi complessivi superiori a 2,26 miliardi di dollari tra il 12 e il 18 novembre, un periodo che ha coinciso con la discesa di Bitcoin sotto i 90.000 dollari dopo aver toccato il massimo storico oltre i 126.000 dollari nelle settimane precedenti. Il fenomeno ha riacceso il dibattito sulla natura dei deflussi istituzionali: semplice ricalibrazione o inizio di una fase ribassista più strutturale.
Il protagonista della giornata è stato senza dubbio BlackRock IBIT, che ha incassato 60,61 milioni di dollari di afflussi netti, un rimbalzo significativo dopo il record negativo di martedì quando aveva registrato deflussi per 523 milioni di dollari, la peggior performance giornaliera dalla sua quotazione. Anche il Grayscale Mini Bitcoin Trust ha contribuito positivamente con 53,84 milioni di dollari di nuovi ingressi, mentre sul fronte opposto Fidelity FBTC e VanEck HODL hanno visto uscire rispettivamente 21,35 e 17,63 milioni di dollari.
L'analisi dei flussi ETF rappresenta ormai un indicatore cruciale per comprendere il sentiment istituzionale verso Bitcoin. Vincent Liu, Chief Investment Officer di Kronos Research, ha interpretato i recenti deflussi come una ricalibrazione istituzionale piuttosto che una capitolazione, prevedendo un rapido ritorno dell'appetito al rischio quando i segnali macroeconomici diventeranno più chiari. La correlazione tra i movimenti degli ETF e il prezzo spot di BTC rimane evidente: la fase negativa ha accompagnato la correzione del mercato crypto, mentre la ripresa degli afflussi coincide con un leggero recupero del prezzo a 92.200 dollari, in crescita dello 0,72% nelle ultime 24 ore.
Il contesto macroeconomico continua a pesare sulle prospettive del settore. La Federal Reserve mantiene un atteggiamento cauto sui tagli ai tassi di interesse, con il presidente Jerome Powell che ha recentemente raffreddato le aspettative per dicembre. Questa incertezza si riflette nel Crypto Fear and Greed Index, precipitato a 11 punti su 100, segnalando uno stato di "paura estrema" tra i trader. Gli analisti indicano anche lo shutdown governativo statunitense durato 43 giorni come fattore di riduzione della liquidità sui mercati, con aspettative di un ritorno graduale alla normalità man mano che le operazioni federali riprendono.
Il quadro degli ETF su altre criptovalute presenta dinamiche differenziate. Gli ETF spot su Ethereum (ETH) hanno esteso la striscia negativa al settimo giorno consecutivo con deflussi netti per 37,35 milioni di dollari, confermando le difficoltà della seconda crypto per capitalizzazione a replicare l'interesse istituzionale riservato a Bitcoin. Di contro, i nuovi prodotti su altcoin stanno mostrando segnali incoraggianti: gli ETF spot su Solana (SOL) hanno raccolto 55,6 milioni di dollari, beneficiando anche del debutto di due nuovi fondi che portano a sei il totale di ETF SOL disponibili negli Stati Uniti.
Particolarmente interessanti le performance degli ETF di Canary Capital sulle altcoin di fascia media. Il fondo su XRP ha registrato afflussi per 15,8 milioni di dollari, mentre quello su Hedera (HBAR) ha visto entrare 577.180 dollari. Il prodotto su Litecoin (LTC) ha invece chiuso la giornata senza movimenti netti, segnalando una domanda ancora tiepida per le crypto di terza generazione presso gli investitori tradizionali.
La volatilità dei flussi ETF nelle ultime settimane sottolinea come il mercato istituzionale stia ancora cercando un equilibrio tra l'entusiasmo per l'asset class crypto e la prudenza imposta dall'incertezza macroeconomica. Il ritorno agli afflussi netti rappresenta un primo segnale positivo, ma gli operatori attendono conferme più solide prima di dichiarare conclusa la fase di correzione. Le prossime sedute saranno decisive per capire se si tratta di una ripresa strutturale o di un semplice rimbalzo tecnico in un contesto che resta fragile.