Il mercato crypto si trova di fronte a un bivio cruciale mentre Bitcoin (BTC) fatica a mantenere la soglia psicologica dei 100.000 dollari. Il sentiment degli investitori ha subito un drastico deterioramento nelle ultime settimane, con analisti ed esperti del settore che moltiplicano previsioni ribassiste sempre più aggressive. Il dibattito non riguarda più se ci sarà un'ulteriore correzione, ma quanto profonda sarà e quando toccherà il fondo, con implicazioni significative per l'intero comparto delle criptovalute e per chi pianifica strategie di accumulo a lungo termine.
Tra le voci più bearish spicca quella dell'analista noto come Mr. Wall Street sulla piattaforma X, secondo cui Bitcoin avrebbe già raggiunto il suo massimo ciclico e si preparerebbe a un declino prolungato. La sua analisi tecnica identifica la fascia tra 74.000 e 82.000 dollari come prossimo livello critico di supporto, implicando un potenziale drawdown superiore al 10% rispetto alle quotazioni attuali. Ma la prospettiva si fa ancora più cupa guardando al 2026: l'analista prevede che BTC possa scendere fino a 54.000-60.000 dollari entro l'ultimo trimestre del prossimo anno.
Questa proiezione estrema collocherebbe il bottom del mercato in una zona di prezzo che molti trader considerano ormai lontana, dopo l'euforia del recente rally oltre i sei cifre. Secondo Mr. Wall Street, proprio questo range rappresenterebbe il punto ottimale di ingresso per posizionarsi in vista della successiva fase bullish, seguendo una logica contrarian tipica degli investitori crypto di lungo periodo. L'approccio ricorda strategie simili adottate durante precedenti bear market, quando gli accumuli nelle fasi di massimo pessimismo hanno preceduto i rally più esplosivi.
La tesi ribassista trova conferma nell'analisi tecnica di un altro operatore, Leshka.eth, che ha identificato il completamento di un pattern head and shoulders sul grafico di Bitcoin. Questa formazione grafica, considerata uno dei segnali di inversione trend più affidabili nell'analisi tecnica tradizionale e ampiamente utilizzata anche nel trading crypto, suggerisce che il mercato sia entrato in una fase di reset che richiederà tempo per completarsi. La neckline del pattern risulta confermata, rafforzando la probabilità di ulteriori movimenti discendenti.
Leshka.eth si spinge ancora oltre nelle sue previsioni, ipotizzando un crollo superiore al 40% rispetto ai massimi storici, con obiettivi che arrivano fino a 40.000 dollari. Questa prospettiva, se confermata, rappresenterebbe una delle correzioni più severe nella storia recente di Bitcoin, paragonabile ai drawdown osservati nei precedenti mercati orso del 2018 e del 2022. Per il contesto europeo, dove gli investitori retail tendono ad avere maggiore avversione al rischio rispetto agli omologhi statunitensi, scenari di questo tipo sollevano interrogativi sulla tenuta psicologica del mercato.
È importante sottolineare che entrambi gli analisti condividono una visione temporale simile, convergendo sul 2026 come anno cruciale per il raggiungimento del fondo. Questo allineamento nelle previsioni, pur provenendo da metodologie diverse, rafforza la credibilità dello scenario ribassista agli occhi di molti operatori. Tuttavia, va ricordato che i mercati crypto sono notoriamente imprevedibili e influenzati da molteplici variabili, dall'evoluzione normativa alle dinamiche macroeconomiche globali.
Nonostante le previsioni catastrofiste, Bitcoin ha recentemente mostrato segni di resilienza riconquistando la soglia dei 92.000 dollari, dimostrando che la domanda rimane presente sui livelli attuali. La volatilità estrema resta una caratteristica distintiva dell'asset class, e brevi rally tecnici possono verificarsi anche all'interno di trend ribassisti di lungo periodo. Per gli investitori italiani, che operano in un contesto normativo sempre più definito con l'implementazione del regolamento MiCA, queste fasi rappresentano un test importante per strategie di dollar-cost averaging e gestione del rischio.
Le implicazioni operative di queste analisi sono significative: chi adotta un approccio speculativo di breve termine potrebbe considerare posizioni short o riduzione dell'esposizione, mentre gli holder convinti potrebbero pianificare accumuli graduali nelle zone di supporto identificate. La community crypto rimane divisa tra chi vede queste correzioni come opportunità di ingresso e chi teme un cambiamento strutturale del ciclo di mercato, con il 2025 e il 2026 destinati a chiarire quale interpretazione prevarrà.