Il settore del mining crypto sta vivendo una metamorfosi epocale, con operatori storici che abbandonano gli ASIC per abbracciare l'infrastruttura AI cloud. IREN Limited (IREN), pioniere del mining di criptovalute, ha annunciato una transizione radicale dal mining tradizionale ai servizi cloud per intelligenza artificiale, cavalcando un mercato che secondo MarketsAndMarkets registra un CAGR del 19,4%, nettamente superiore al comparto crypto-mining ormai saturo. La mossa rappresenta un punto di svolta per l'industria: dopo anni di dominio dei miner ASIC dedicati a Bitcoin (BTC) ed altre proof-of-work coin, le società del settore stanno ripensando completamente il proprio modello di business per sopravvivere alla pressione competitiva post-halving e alla volatilità del mercato delle criptovalute.
L'architrave della strategia di IREN poggia su tre gigawatt di capacità energetica già assicurati, una risorsa critica sia per il mining che per l'AI computing ad alte prestazioni. La società ha già siglato una partnership strategica con Microsoft, segnalando l'ingresso dei colossi tech tradizionali nel sostegno all'evoluzione dell'ex-ecosistema mining. L'infrastruttura AI cloud completamente integrata che IREN sta installando promette scalabilità e efficienza dei costi, eliminando i rischi di controparte e i costi di collocazione tipici delle soluzioni ibride, creando quello che il management definisce un "moat competitivo" per la crescita futura.
Il piano di conversione operativa prevede tempistiche aggressive: presso la facility in British Columbia, IREN punta a trasformare 160MW di infrastruttura da miner ASIC a GPU-based AI compute entro fine 2026. A Childress, la collaborazione con Microsoft si concretizza in un data center da 200MW con raffreddamento a liquido, includendo cluster di training AI ad alte prestazioni da 100MW e densità rack flessibili fino a 200kW, specifiche tecniche che evidenziano l'ambizione di competere nel segmento enterprise dell'AI infrastructure.
Il progetto più ambizioso resta lo Sweetwater Hub da 2GW, con la sottostazione Sweetwater 1 da 1.400MW prevista per l'energizzazione ad aprile 2026 e Sweetwater 2 da 600MW targetizzata per fine 2027. Queste cifre rappresentano capacità energetiche paragonabili a intere mining farm nazionali del periodo aureo del 2021, ora riconvertite verso l'AI training e inference.
La transizione comporta però headwind finanziari significativi. IREN sta investendo 5,8 miliardi di dollari in GPU, una spesa che ridisegna completamente il profilo di capitale dell'azienda rispetto ai costi relativamente contenuti dell'hardware ASIC. La struttura finanziaria prevede 1,9 miliardi da prepagamenti clienti, 2,5 miliardi attraverso credito e contratti con Microsoft, e 1,4 miliardi di capacità propria, una leva finanziaria che espone la società a rischi operativi in caso di rallentamento della domanda AI.
Sul fronte competitivo, IREN si scontra con Applied Digital (APLD) e TeraWulf (WULF), entrambe ex-mining company ora attive nell'AI infrastructure. TeraWulf ha stretto partnership con Fluidstack, piattaforma AI cloud specializzata in cluster HPC, guadagnando vantaggio nel segmento high-performance computing. Applied Digital vanta expertise consolidata in efficienza energetica e serve già clienti crypto-mining mentre scala i servizi HPC, posizionandosi come player ibrido in entrambi i mercati.
Il mercato ha premiato la strategia di IREN con un rally del 397,5% year-to-date, in netto contrasto con il settore Financial - Miscellaneous Services che registra un calo del 9,8% nello stesso periodo. Questa divergenza testimonia l'appetito degli investitori per l'esposizione AI rispetto al mining crypto tradizionale, ormai percepito come commoditizzato e a bassa crescita dopo il Bitcoin halving di aprile 2024.
La scommessa di IREN e dei suoi competitor rappresenta un banco di prova per l'intera industria del mining: la capacità di riconvertire asset energetici e infrastrutturali dal crypto al cloud AI determinerà quali operatori sopravviveranno alla prossima fase del mercato. Con le mining farm che fronteggiano margini compressi dal dimezzamento dei reward e dall'aumento dell'hashrate globale, la pivot verso l'AI computing potrebbe essere l'unica via per preservare la redditività degli investimenti billionari già effettuati in capacità energetica e datacenter. I prossimi trimestri diranno se questa transizione sarà sufficientemente rapida da giustificare le valutazioni stellari che il mercato sta attribuendo a questi ex-miner reinventati come AI infrastructure provider.