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Ripple sotto accusa: Melker dubita di XRP

Tempo di lettura 4 min
Valentina Romano
Di Valentina Romano
Ripple sotto accusa: Melker dubita di XRP

Il dibattito sulla reale utilità di XRP (XRP) si è riacceso con forza nelle ultime ore, dopo che Scott Melker, noto commentatore crypto conosciuto sui social come "The Wolf of All Streets", ha posto una domanda apparentemente semplice ma estremamente divisiva: quale sia oggi il caso d'uso concreto del token, al di là delle promesse tecnologiche del suo ledger. La questione ha messo in luce una frattura profonda all'interno della community crypto tra chi difende l'architettura tecnica dell'XRP Ledger e chi chiede prove tangibili dell'adozione reale da parte degli operatori finanziari tradizionali. In un momento in cui le stablecoin dominano sempre più il settore dei pagamenti cross-border e giganti come SWIFT e Western Union optano per altre blockchain, la domanda di Melker tocca un nervo scoperto del progetto Ripple.

La provocazione del podcaster è arrivata attraverso un post su X nel quale ha sottolineato come le stablecoin abbiano chiaramente preso il sopravvento per i pagamenti, interrogandosi su quale specifica utilità conservi oggi XRP. La distinzione posta da Melker tra il token e l'azienda Ripple è fondamentale: mentre Ripple continua a siglare partnership e sviluppare soluzioni per istituzioni finanziarie, il ruolo effettivo di XRP in queste implementazioni rimane oggetto di controversia. La reazione della community è stata immediata e polarizzata, con accuse di scarsa ricerca rivolte a Melker da una parte e tentativi di spiegazione tecnica dall'altra.

Tra le centinaia di risposte ricevute, emerge una narrazione ricorrente da parte dei sostenitori: XRP funzionerebbe come valuta ponte neutrale all'interno dell'XRP Ledger (XRPL), facilitando il settlement tra diversi sistemi finanziari come le CBDC (Central Bank Digital Currencies) e le banche tradizionali. L'utente identificato come 'Mickle' ha definito il token come asset fondamentale per il funzionamento della rete, mentre altri hanno sottolineato che "XRP rappresenta mobilità" piuttosto che valore statico come le stablecoin, agendo da intermediario imparziale senza dipendere da un emittente specifico.

La spiegazione tecnica più apprezzata da Melker è arrivata da Santiago Velez, co-fondatore di Onami Press, che ha illustrato due funzioni chiave del token. La prima riguarda la prevenzione dello spam sulla blockchain, con XRP che viene bruciato ad ogni transazione per scoraggiare attacchi alla rete. La seconda concerne il processo di "rippling", un meccanismo di scambio valutario in cui XRP funge da ponte unico e indipendente tra diverse asset class.

A differenza delle stablecoin che sono IOU (promesse di pagamento), XRP non comporta rischio di controparte ma solo volatilità di mercato

Questa caratteristica, secondo Velez, renderebbe il token ideale per trasferire valore tra sistemi che non possono fidarsi direttamente l'uno dell'altro. Tuttavia, nonostante abbia riconosciuto l'eleganza del design tecnico dell'XRPL, Melker ha espresso scetticismo sulla connessione tra questa architettura e il valore a lungo termine del token. La sua metafora è stata particolarmente incisiva: "Il ponte funziona chiaramente, ma non sono sicuro che il casello raccolga mai pedaggi", lasciando intendere che la tecnologia potrebbe non tradursi necessariamente in domanda sostenuta per XRP.

Il momento più rivelatore del dibattito è arrivato quando lo stesso Mickle, dopo le argomentazioni tecniche, ha ammesso candidamente: "Voglio dire, questo è giusto. Ma alla fine della giornata, sono qui per fare soldi". Questa dichiarazione sintetizza probabilmente il sentimento di molti holder di XRP, per i quali la speculazione sul prezzo futuro conta quanto o più della reale utility attuale. Gli analisti più ottimisti prevedono che XRP possa superare i 5 dollari nel ciclo di mercato corrente, basandosi su pattern storici, nonostante i recenti cali di prezzo e alcuni segnali di allerta.

La questione sollevata da Melker evidenzia una dinamica comune nel settore crypto: la tensione tra promessa tecnologica e adozione effettiva. Quando gli è stato suggerito di fare le proprie ricerche, il giornalista ha replicato che nessuno è in grado di rispondere su cosa stia accadendo oggi, ma tutti parlano di cosa accadrà domani. Questa osservazione mette in luce un pattern ricorrente nelle discussioni su molti progetti crypto, dove la narrativa futura spesso sostituisce l'evidenza presente. Per XRP, la sfida rimane dimostrare che l'architettura tecnica dell'XRPL si traduca in domanda reale per il token, soprattutto in un contesto dove le stablecoin e altri rail di pagamento stanno conquistando quote di mercato crescenti presso istituzioni finanziarie e aziende fintech.

Il dibattito ha anche sollevato questioni più ampie sulla maturità della community crypto. Melker ha sottolineato come l'attaccamento emotivo eccessivo a un asset possa impedire analisi obiettive, osservando che molti investitori reagiscono in modo difensivo a semplici domande legittime. Questo aspetto psicologico dell'investimento crypto, dove il confirmation bias può prevalere sull'analisi razionale, rappresenta un rischio tanto per gli holder individuali quanto per la credibilità complessiva del settore. Nel caso di XRP, la questione centrale rimane irrisolta: il token è destinato a diventare effettivamente l'infrastruttura di pagamento globale che i suoi sostenitori immaginano, oppure rimarrà principalmente un veicolo speculativo sostenuto più dalle aspettative che dall'uso reale?

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