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Cosa è successo al prezzo di XRP?

Tempo di lettura 4 min
Davide Greco
Di Davide Greco
Cosa è successo al prezzo di XRP?

Il mercato delle criptovalute sta attraversando una fase di correzione significativa, con oltre 1.000 miliardi di dollari evaporati dalla capitalizzazione totale nell'ultima settimana. In questo contesto di sell-off generalizzato, XRP (XRP) di Ripple registra una performance particolarmente debole, scivolando del 6% nelle ultime 24 ore fino a quota 2,27 dollari. La pressione ribassista sul token riflette non solo le dinamiche macro che stanno penalizzando l'intero comparto crypto, ma anche segnali tecnici preoccupanti e un calo evidente della domanda retail che solleva interrogativi sulla tenuta del supporto critico a 2,22 dollari.

Il principale catalizzatore negativo arriva dalla politica monetaria della Federal Reserve. Le aspettative di un taglio dei tassi a dicembre si sono drasticamente ridotte, alimentando timori che il costo del denaro possa rimanere elevato più a lungo del previsto. Questo scenario penalizza gli asset speculativi come le criptovalute, che prosperano in contesti di liquidità abbondante e risk-on. Bitcoin (BTC) è scivolato sotto la soglia psicologica dei 100.000 dollari, trascinando al ribasso l'intero mercato altcoin, con Ethereum (ETH) e XRP tra i più colpiti dalla rotazione difensiva degli investitori.

L'analisi on-chain rivela dinamiche particolarmente preoccupanti per XRP sul fronte della partecipazione speculativa. Gli open interest sui futures sono crollati a circa 4,3 miliardi di dollari, praticamente dimezzati rispetto ai massimi di ottobre. Questo dato indica un evidente raffreddamento dell'interesse retail e una riduzione delle posizioni leveraged, segnali che gli analisti interpretano come sintomo di momentum in esaurimento. La mancanza di nuovi capitali in entrata lascia il token esposto a ulteriori pressioni al ribasso, in assenza di catalizzatori capaci di riaccendere l'entusiasmo degli investitori.

Sul piano tecnico, il quadro si fa ancora più fosco. XRP ha rotto al ribasso sia la media mobile a 20 giorni che quella a 50 giorni, configurando un pattern ribassista che storicamente anticipa ulteriori discese. Il supporto immediato si colloca nell'area dei 2,22 dollari, livello che rappresenta l'ultima linea di difesa prima di una potenziale accelerazione verso 1,77 dollari, zona identificata dagli analisti come prossima area di domanda significativa. Il range di trading recente tra 2,20 e 2,70 dollari appare sempre più fragile, con i volumi in calo che riducono la capacità di assorbire vendite improvvise.

Gli open interest sui futures XRP sono crollati a 4,3 miliardi di dollari, dimezzandosi rispetto ai massimi di ottobre

Paradossalmente, nemmeno le aspettative legate ai potenziali ETF su XRP riescono a sostenere il sentiment. Nonostante l'ottimismo generato dalle voci di possibili approvazioni da parte della SEC, i trader non mostrano particolare interesse a comprare sui ribassi. I dati di mercato evidenziano accumuli di liquidità tra 2,60 e 3,50 dollari, ma senza una pressione d'acquisto più robusta, riconquistare quel range potrebbe rivelarsi un'impresa ardua. La narrativa bullish degli ETF, che ha funzionato brillantemente per Bitcoin ed Ethereum, sembra per ora incapace di generare lo stesso effetto traino su XRP.

Il comportamento del token conferma la sua natura di high-beta altcoin, fortemente correlata ai cicli di mercato più ampi. Nonostante i progressi fondamentali di Ripple, con l'espansione delle partnership istituzionali e le recenti acquisizioni nel settore della custodia crypto, i trader continuano a trattare XRP principalmente come veicolo speculativo legato al sentiment generale. Questa dinamica amplifica sia i rialzi durante le fasi bull, sia le correzioni quando il mercato gira in negativo, come sta accadendo in queste settimane.

I dati sulle posizioni aperte rivelano inoltre uno squilibrio significativo: le posizioni short superano nettamente quelle long, configurando potenzialmente uno scenario favorevole per uno short squeeze. Un rimbalzo improvviso verso i 2,70 dollari potrebbe innescarsi se i venditori allo scoperto fossero costretti a chiudere le posizioni in perdita, ma questo scenario richiederebbe un catalizzatore esterno sufficientemente forte da invertire il sentiment corrente. Al momento, tale elemento manca all'orizzonte.

Per invertire la rotta, XRP necessita di catalizzatori chiari su più fronti. Sul piano macro, un ammorbidimento della retorica della Fed con rinnovate aspettative di tagli dei tassi potrebbe riaccendere l'appetito per il rischio. Sul piano tecnico, il superamento della resistenza a 2,50 dollari rappresenterebbe il primo segnale concreto di inversione del trend di breve periodo. Tuttavia, senza un ritorno significativo della domanda retail e nuovi flussi di capitale, XRP rischia di rimanere intrappolato in un trading range laterale, con volatilità concentrata nei movimenti infragiornalieri piuttosto che in trend direzionali sostenibili.

La situazione attuale mette in evidenza come, nel mercato crypto, anche progetti con fondamentali solidi come Ripple possano subire correzioni violente quando il sentiment macro si deteriora. Per gli investitori, questo rappresenta un promemoria dell'importanza della gestione del rischio e della necessità di non confondere innovazione tecnologica con garanzia di performance di prezzo nel breve termine. Al momento della scrittura, XRP quota 2,27 dollari, con gli occhi del mercato puntati sulla tenuta del supporto a 2,22 dollari come spartiacque tra una stabilizzazione e un'ulteriore leg down verso aree più basse.

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