Il dibattito sui possibili target di prezzo per XRP (XRP-USD) si è riacceso con toni particolarmente accesi, dopo che alcuni membri della community hanno rilanciato previsioni stratosferiche che vedrebbero il token di Ripple raggiungere cifre comprese tra 10.000 e 50.000 dollari. A smorzare gli entusiasmi ci ha pensato l'analista noto come ChartNerd, che ha bollato queste ipotesi come "assurdità" prive di fondamento, riportando il dibattito su binari più ancorati alla realtà del mercato crypto. La questione solleva interrogativi cruciali su come valutare correttamente un asset digitale in un settore dove l'hype può facilmente offuscare l'analisi razionale dei fondamentali.
La controversia è esplosa dopo che l'utente X Mitchell Lion Heart ha sostenuto che XRP diventerà il pilastro del sistema finanziario globale, fungendo da infrastruttura per pagamenti transfrontalieri, valute digitali delle banche centrali (CBDC) e asset tokenizzati. Secondo questa visione, XRP finirebbe per sostituire sistemi legacy come SWIFT, giustificando valutazioni nell'ordine delle decine di migliaia di dollari per token. Si tratta di una narrazione ricorrente nella community XRP, che vede il progetto di Ripple come destinato a rivoluzionare il settlement interbancario su scala planetaria.
ChartNerd ha però smontato queste proiezioni con un'analisi tecnica che tiene conto dei vincoli strutturali del mercato. L'analista ha evidenziato come previsioni del genere ignorino completamente la matematica di base del mercato, inclusi fattori come la supply circolante di XRP, la liquidità disponibile e la capitalizzazione di mercato che ne deriverebbe. Con circa 57 miliardi di token in circolazione, un prezzo di 10.000 dollari implicherebbe una market cap di 570 trilioni di dollari, una cifra che supera il PIL mondiale e rende l'ipotesi evidentemente insostenibile.
Le stime dell'analista risultano decisamente più conservative ma ancorate a scenari plausibili. ChartNerd colloca il range realistico per questo ciclo di mercato tra 13 e 27 dollari, assumendo flussi significativi verso eventuali ETF su XRP e un sentiment generalmente positivo sull'intero comparto crypto. Si tratterebbe comunque di un apprezzamento considerevole rispetto ai livelli attuali, configurando potenziali guadagni compresi tra 5x e 11x per chi entrasse ai prezzi correnti.
La reazione dei sostenitori delle tesi più bullish non si è fatta attendere. Mitchell Lion Heart ha risposto che i critici "non hanno la minima idea" di cosa rappresenti realmente XRP, sostenendo che il suo ruolo futuro nei settlement cross-border potrebbe giustificare valutazioni comparabili a quelle di Bitcoin (BTC), che attualmente viaggia sopra i 110.000 dollari. Alcuni membri della community XRP hanno evidenziato come partnership con istituzioni finanziarie e l'adozione della tecnologia RippleNet potrebbero creare scenari di domanda attualmente non prezzati dal mercato.
Tuttavia, una parte significativa della crypto community ha sposato la linea di ChartNerd, avvertendo che previsioni iper-ottimistiche rischiano di danneggiare gli investitori retail meno esperti e di minare la credibilità dell'analisi fondamentale applicata al settore. Il fenomeno ricorda dinamiche simili osservate con altre altcoin durante i precedenti cicli di mercato, quando aspettative irrealistiche hanno portato a delusioni e perdite per chi è entrato ai massimi trainato dall'hype.
Al momento della stesura, XRP quotava a 2,36 dollari, dopo aver registrato un rigetto a 2,54 dollari nel corso della sessione intraday. Il token si trova quindi a distanze siderali dai numeri fantasiosi che continuano a circolare sui social media, ma resta in una zona di prezzo che rappresenta comunque un recupero significativo rispetto ai minimi pluriennali. La volatilità rimane elevata, con volumi di trading che riflettono l'interesse speculativo attorno all'asset, alimentato anche dagli sviluppi regolamentari della battaglia legale tra Ripple e la SEC.
Il dibattito solleva questioni metodologiche fondamentali per la valutazione degli asset crypto. Mentre progetti come Bitcoin hanno una supply limitata a 21 milioni di unità e una narrativa consolidata come riserva di valore digitale, XRP presenta caratteristiche diverse: una supply molto più abbondante, una governance centralizzata nelle mani di Ripple Labs, e un caso d'uso focalizzato sull'utility piuttosto che sullo store of value. Questi fattori rendono i modelli valutativi estremamente diversi e non direttamente comparabili.
Gli analisti più prudenti suggeriscono di valutare XRP considerando metriche come l'adozione effettiva della tecnologia Ripple da parte delle istituzioni finanziarie, i volumi transati attraverso la rete, e l'evoluzione del contesto regolamentare sia negli Stati Uniti che in Europa, dove il quadro normativo MiCA potrebbe favorire una maggiore chiarezza. L'eventuale approvazione di ETF spot su XRP rappresenterebbe certamente un catalizzatore positivo, ma difficilmente sufficiente a giustificare moltiplicatori nell'ordine delle migliaia di volte rispetto ai prezzi attuali.