La battaglia giudiziaria che ha tenuto sotto scacco una delle criptovalute più controverse del mercato si è conclusa con un epilogo inaspettato, ma il futuro di XRP potrebbe riservare sorprese tutt'altro che piacevoli per gli investitori. Mentre molti celebrano la fine del contenzioso con la Securities and Exchange Commission americana e il raggiungimento dei massimi degli ultimi otto anni, alcuni segnali suggeriscono che la corsa al rialzo potrebbe essere solo un'illusione ottica. La storia delle criptovalute insegna che spesso i momenti di euforia precedono cadute rovinose, e XRP non sembra immune da questa dinamica.
La natura controversa di un token "centralizzato"
A differenza di Bitcoin, che rappresenta il paradigma della decentralizzazione assoluta con i suoi 21 milioni di token fissi e non modificabili, XRP presenta caratteristiche che lo rendono più simile a uno strumento finanziario tradizionale. La sua struttura prevede 100 miliardi di token totali, di cui attualmente solo 59,8 miliardi sono in circolazione. Il controllo della restante parte rimane saldamente nelle mani di Ripple, che può decidere quando e quanti token immettere sul mercato.
Questa peculiarità ha attirato l'attenzione dei regolatori americani già nel 2020, quando la SEC ha intentato causa contro Ripple sostenendo che XRP dovesse essere classificato come un titolo finanziario al pari di azioni e obbligazioni. Una classificazione del genere avrebbe sottoposto l'azienda a un regime normativo molto più stringente, minacciando il modello di business che Ripple aveva costruito attorno alla sua rete di pagamenti globali.
L'ascesa e la caduta: lezioni dalla storia
Il token XRP nasce come valuta ponte per facilitare i trasferimenti internazionali tra banche attraverso la rete Ripple Payments, promettendo transazioni istantanee a costi quasi nulli. Per cinque lunghi anni, tuttavia, il peso del contenzioso legale ha schiacciato le quotazioni, creando un clima di incertezza che ha allontanato molti investitori istituzionali.
La svolta è arrivata nell'agosto 2024, quando un giudice ha emesso una sentenza favorevole a Ripple. Inizialmente la SEC aveva deciso di fare ricorso, ma l'insediamento di Donald Trump alla Casa Bianca ha cambiato le carte in tavola. La nomina di Paul Atkins, noto sostenitore delle criptovalute, alla guida dell'agenzia ha portato al ritiro definitivo dell'appello il mese scorso.
Perché l'euforia potrebbe essere prematura
Nonostante la reazione positiva degli investitori e il raggiungimento dei massimi storici dal 2018, XRP deve ancora confrontarsi con ostacoli strutturali che potrebbero limitare significativamente la sua crescita futura. La risoluzione della controversia legale, pur rappresentando un successo importante, potrebbe non essere sufficiente a sostenere una crescita duratura nel lungo periodo.
L'esperienza di altre criptovalute che hanno vissuto momenti simili di euforia seguiti da crolli devastanti dovrebbe servire da monito. La volatilità intrinseca del mercato crypto, unita alle caratteristiche peculiari di XRP come token controllato centralmente, crea un cocktail potenzialmente esplosivo per gli investitori meno avveduti.
Gli analisti più cauti suggeriscono che nei prossimi cinque anni XRP potrebbe seguire una traiettoria discendente, nonostante l'attuale momento favorevole. La regolamentazione amichevole da sola non basta a creare valore sostenibile se mancano i fondamentali economici solidi e una reale adozione su larga scala della tecnologia sottostante.