Il mondo delle criptovalute ha vissuto una giornata da dimenticare, con Bitcoin che ha infranto una soglia di supporto cruciale precipitando sotto i 109.000 dollari, il livello più basso raggiunto nelle ultime tre settimane. La caduta ha trascinato con sé l'intero mercato crypto, generando liquidazioni forzate per quasi un miliardo di dollari e lasciando sul campo oltre 225.000 trader che avevano scommesso con troppa fiducia sull'effetto leva. Una débâcle che ricorda quanto volatile possa rivelarsi questo settore, capace di passare dall'euforia al panico nel giro di poche sedute.
La spirale discendente: da 118.000 a 108.600 dollari
Soltanto una settimana fa, la regina delle criptovalute toccava quota 118.000 dollari, galvanizzata dal taglio dei tassi d'interesse operato dalla Federal Reserve americana – il primo intervento espansivo dell'anno. Tuttavia, l'entusiasmo si è rapidamente trasformato in delusione quando Bitcoin ha mostrato l'incapacità di consolidare questi livelli elevati. Le giornate più devastanti sono state lunedì 22 e giovedì 25 settembre: nella prima occasione, BTC ha perso terreno scivolando da 115.500 a 112.000 dollari, mentre giovedì ha subito un secondo affondo che l'ha portata fino al minimo di 108.600 dollari registrato su Bitstamp.
Secondo l'analista Ali Martinez, la soglia critica dei 110.000 dollari rappresenta un supporto cruciale che Bitcoin fatica ancora a riconquistare stabilmente, nonostante un parziale recupero di circa mille dollari dalle quotazioni minime. Il livello successivo che è riuscito a contenere la caduta libera si trova a 108.530 dollari, dimostrando quanto sottile sia l'equilibrio in questi mercati ad alta volatilità.
Tra pessimisti e ottimisti: le diverse visioni degli esperti
La correzione ha inevitabilmente scatenato il dibattito tra gli osservatori del settore. Da un lato troviamo i più scettici come Peter Schiff, che non ha esitato a definire questo crollo come l'inizio di un vero e proprio mercato orso. Dall'altro, gli analisti crypto mantengono una prospettiva più costruttiva: Captain Fabrik, ad esempio, interpreta l'attuale ritracciamento come un movimento "salutare" e prevede addirittura un balzo verso i 140.000 dollari, a condizione che Bitcoin riesca a riappropriarsi della resistenza posta a 113.000 dollari.
Il contagio sulle altcoin: Ethereum e XRP sotto pressione
Come spesso accade in questi scenari, le criptovalute alternative hanno amplificato il movimento ribassista di Bitcoin, registrando perdite ancora più pronunciate. Ethereum si è distinta negativamente, perdendo il supporto psicologico dei 4.000 dollari e scivolando sotto la soglia dei 3.900 dollari. Anche XRP ha accusato il colpo, con un calo settimanale del 10% che la costringe a lottare per mantenere le quotazioni vicine ai 2,80 dollari.
L'ondata di volatilità estrema ha mietuto vittime soprattutto tra i trader più esposti al rischio, quelli che avevano utilizzato massicciamente la leva finanziaria per amplificare le proprie posizioni. I dati di CoinGlass rivelano come il valore totale delle posizioni liquidate forzatamente abbia toccato la cifra astronomica di quasi un miliardo di dollari in appena 24 ore, una testimonianza eloquente di quanto pericoloso possa rivelarsi l'uso sconsiderato degli strumenti derivati in mercati così imprevedibili.