Ripple consolida la sua trasformazione da semplice ecosistema XRP a infrastruttura multi-asset per istituzioni, lanciando negli Stati Uniti il servizio di spot trading attraverso Ripple Prime. La mossa rappresenta un cambio di paradigma strategico per la fintech, che storicamente ha concentrato le sue energie sul ledger nativo e sulla sua criptovaluta di riferimento, aprendo ora le porte a decine di asset digitali tra cui Bitcoin (BTC), Ethereum (ETH) e Solana (SOL). L'espansione arriva in un momento cruciale per il settore, con un contesto normativo americano sempre più favorevole che sta spingendo le società crypto a diversificare rapidamente i servizi destinati alla clientela istituzionale.
Il servizio di prime brokerage per asset digitali spot nasce dall'acquisizione di Hidden Road, piattaforma multi-asset che Ripple ha rilevato nell'aprile scorso per 1,25 miliardi di dollari. Hidden Road portava in dote un'infrastruttura già collaudata dai più grandi hedge fund, market maker e desk OTC del panorama tradizionale, offrendo a Ripple una scorciatoia verso l'accesso istituzionale che sarebbe stata impensabile da costruire organicamente in tempi brevi. La piattaforma permetteva già di operare su forex, metalli preziosi, asset sintetici e swap over-the-counter, oltre a fornire capacità di leverage per trading su derivati e criptovalute.
I clienti di Ripple Prime possono ora accedere tramite transazioni OTC spot a "decine dei digital asset più rilevanti", secondo quanto comunicato dall'azienda. La lista include ovviamente XRP, che al momento dell'annuncio registrava una capitalizzazione di mercato di 142 miliardi di dollari secondo CoinGecko, ma anche la stablecoin proprietaria RLUSD, lanciata a dicembre e con una market cap che ha già raggiunto il miliardo di dollari. Un portavoce di Ripple ha confermato che tra gli asset disponibili figurano anche le tre maggiori blockchain per capitalizzazione, segnalando un'apertura netta verso l'intero ecosistema crypto.
La strategia dietro l'acquisizione di Hidden Road va oltre il semplice ampliamento dell'offerta commerciale. Il CEO Brad Garlinghouse aveva spiegato ad aprile su X che i prime broker come Hidden Road "si sono dimostrati intermediari fidati per i più grandi hedge fund, market maker, desk OTC e quant trader", sottolineando come Ripple stessa fosse cliente della piattaforma da anni. L'obiettivo dichiarato è utilizzare XRP Ledger per il clearing di una porzione delle transazioni, sfruttando la velocità e i bassi costi del network nativo, ma soprattutto promuovere l'adozione di RLUSD come forma di collaterale attraverso diverse tipologie di mercati e strategie di trading.
L'espansione si inserisce in una più ampia shopping spree che Ripple ha intrapreso negli ultimi due anni. Garlinghouse ha rivelato il mese scorso che l'azienda ha completato cinque acquisizioni major in circa 24 mesi, coprendo aree strategiche come la custodia di asset e la gestione di tesorerie aziendali. Questa accelerazione coincide con un clima normativo statunitense in rapido miglioramento dopo anni di battaglia legale con la SEC, conclusasi sostanzialmente a favore di Ripple nel 2023 con la sentenza che dichiarava XRP non essere un security nelle vendite programmatiche.
Per il mercato istituzionale americano, l'ingresso di Ripple Prime nel segmento spot trading rappresenta un'alternativa ai tradizionali exchange centralizzati e ai desk OTC esistenti. La possibilità di operare con leverage, accedere a swap OTC e utilizzare collaterale in RLUSD su una piattaforma integrata potrebbe attrarre quei fondi e family office che cercano soluzioni complete senza dover frammentare la propria operatività su più controparti. Resta da vedere se la strategia multi-asset riuscirà davvero a far emergere RLUSD come collaterale standard, settore dominato da USDT e USDC, e se XRP Ledger riuscirà a guadagnare trazione significativa come layer di settlement per volumi istituzionali.
L'approccio di Ripple riflette una tendenza più ampia nel settore: le società crypto con focus specifico stanno rapidamente trasformandosi in conglomerati finanziari a tutto tondo. Con una guerra di tesoreria che vede player come MicroStrategy accumulare Bitcoin e nuovi veicoli di investimento istituzionale moltiplicarsi, fornire servizi di prime brokerage diventa strategico per catturare il flusso crescente di capitali tradizionali verso le criptovalute. La sfida sarà mantenere gli standard di sicurezza e compliance necessari per soddisfare le esigenze di una clientela istituzionale sempre più esigente.