Il 4 novembre 2025 potrebbe segnare la fine definitiva della battaglia legale di Sam Bankman-Fried, il fondatore di FTX condannato a 25 anni di carcere per frode ai danni dei clienti del suo exchange. La Corte d'Appello del Secondo Circuito di New York ascolterà l'ultimo tentativo dell'ex re delle criptovalute di ribaltare la condanna che ha scosso l'intero settore crypto. Con un panel di giudici che concederà appena dieci minuti per parte, questa udienza rappresenta probabilmente l'ultima carta giocabile per SBF prima che la sua sentenza diventi definitiva, segnando un capitolo conclusivo di uno dei più grandi scandali finanziari della storia delle criptovalute.
A guidare questa disperata manovra difensiva c'è Alexandra Shapiro, avvocato definito da Bloomberg come "l'ultima spiaggia per clienti facoltosi", che dovrà condensare argomenti complessi in pochi minuti davanti alla corte. La strategia difensiva si concentra su presunte irregolarità durante il processo originale del 2023, sostenendo che il giudice Lewis Kaplan abbia mostrato evidenti segni di parzialità, compromettendo l'equità del procedimento. Nel documento depositato a settembre, la difesa sostiene che Bankman-Fried "non è mai stato presunto innocente" e che alla giuria sia stata presentata una narrazione distorta sulla reale situazione finanziaria di FTX.
Il caso che ha portato al collasso di FTX nel novembre 2022 ha innescato il cosiddetto crypto winter, con ripercussioni devastanti sull'intero mercato delle criptovalute. La giuria ha ritenuto Bankman-Fried colpevole su sette capi d'imputazione relativi a frode e cospirazione: i clienti depositavano fondi sull'exchange credendo che rimanessero al sicuro, ma in realtà SBF li dirottava sistematicamente verso il suo hedge fund Alameda Research, li utilizzava per donazioni politiche o li spendeva per sé stesso. Il crollo dell'exchange ha lasciato un buco di miliardi di dollari e migliaia di investitori bruciati.
Tra gli elementi più controversi emersi durante il processo originale, la difesa sta cercando di sfruttare una procedura definita "dry run": prima di testimoniare davanti alla giuria, Bankman-Fried fu sottoposto a un contro-interrogatorio preliminare da parte dell'accusa senza che i giurati fossero presenti. Parte della strategia difensiva si basava sul fatto che SBF avesse agito seguendo i consigli legali di un avvocato di FTX, ma il giudice Kaplan dichiarò inammissibile questa linea difensiva denominata "advice of council", una decisione che secondo gli avvocati di Bankman-Fried avrebbe pregiudicato irrimediabilmente l'esito del processo.
Gli esperti legali del settore crypto rimangono tuttavia scettici sulle reali possibilità di successo di questo appello. Steve Yelderman, avvocato della società crypto Etherealize, ha dichiarato a CoinDesk che si tratta di "un'udienza molto routinaria dalla quale non mi aspetto granché". Anche se tecnicamente Bankman-Fried potrebbe continuare a presentare ricorsi fino alla Corte Suprema, questa rappresenta verosimilmente l'ultima occasione in cui i suoi legali potranno argomentare davanti a giudici veri, prima che la sentenza diventi irrevocabile.
Nel frattempo, la madre di SBF sta tentando strade alternative, inclusa la pubblicazione di un documento di 64 pagine con evidenti finalità di pubbliche relazioni, nel tentativo di riabilitare l'immagine del figlio. Parallelamente circolano speculazioni su una possibile grazia presidenziale, sulla scia di quanto ottenuto da Changpeng Zhao di Binance. Bankman-Fried, noto per le sue ingenti donazioni politiche in passato, starebbe cercando di ingraziarsi Donald Trump, anche se le probabilità di successo di questa strategia appaiono estremamente remote dato il clamore mediatico e l'entità del danno causato ai risparmiatori.
La decisione del panel non è attesa per il giorno stesso dell'udienza del 4 novembre, ma quando arriverà segnerà probabilmente un punto di non ritorno. Per il settore crypto, questo caso rimane un monito sull'importanza della trasparenza, della separazione dei fondi e dei controlli rigorosi sugli exchange centralizzati, questioni che in Europa stanno trovando risposta nel framework regolamentare MiCA. Il destino giudiziario di Bankman-Fried rappresenta anche un test cruciale per dimostrare che nemmeno i miliardari del crypto possono sfuggire alle conseguenze delle proprie azioni fraudolente.